È entrata nel vivo ClimADA, la seconda fase del progetto che nell’aprile 2021 ha permesso l’estrazione di 224 metri di ghiacci dal Ghiacciaio dell’Adamello, grazie ad un’operazione mai riuscita prima nell’intero arco alpino. Nei laboratori dell’EuroCOLD dell’Università Bicocca sono iniziate le analisi finalizzate a ricostruire le condizioni climatiche ed ambientali della parte centrale delle Alpi, che permetterà di andare indietro di circa mille anni.

Partner pubblici e privati si sono uniti attorno all’obiettivo di studiare il ghiacciaio per capire i cambiamenti climatici sull’arco alpino e sui territori circostanti: da Fondazione Cariplo a Regione Lombardia che insieme all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Politecnico di Milano, Università di Brescia, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Comunità Montana di Vallecamonica-Parco dell’Adamello, e con il supporto attivo di Edison e Bayer.

Mentre il ghiaccio estratto è custodito presso l’EuroCOLD Lab di Milano-Bicocca -che arriva a -50°C di temperatura e che, insieme a due “camere bianche” a bassissimi livelli di contaminazione, permette di simulare le condizioni presenti in alta montagna e nelle regioni polari- la raccolta di dati provenienti dalla fibra ottica installata lungo la verticale di estrazione del ghiaccio è proseguita, per comprendere come si muove il ghiacciaio dell’Adamello e quale sarà il suo futuro.

L’inserimento di 4 cavi in fibra ottica all’interno della perforazione ha permesso di monitorare l’evoluzione temporale del profilo termico e deformativo del ghiacciaio lungo la verticale fino alla profondità di 225 metri, un sistema che non era mai stato applicato a un ghiacciaio alpino prima d’ora e potrà fornire anche in futuro preziosissime informazioni, che saranno utili a geologi e glaciologi per prevedere la futura evoluzione del più grande e profondo ghiacciaio d’Italia.

I laboratori dell’ateneo milanese stanno intanto definendo il piano di taglio della “carota”. Saranno campionate sezioni di ghiaccio per ricostruire l’origine delle masse d’aria che provocano le precipitazioni nevose sull’Adamello, misurare le polveri fini atmosferiche, i pollini e i macroresti vegetali e per le misure dei black carbons di origine antropica. Sono previste anche datazioni di differente tipo necessarie per meglio capire la sequenza temporale degli eventi, su almeno quattro periodi.

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