23 anni e quattro mesi di carcere: è la condanna record che è stata inflitta in primo grado e confermata in Appello ad un 35enne di origini albanese, considerato il capo di un’organizzazione dedita allo spaccio di grandi quantità di droga in Vallecamonica e con base operativa in un appartamento a Rovato.

L’uomo in precedenza era già stato condannato due volte, a cinque ed a quattro anni di carcere ma, come ha sostenuto il Gip al momento dell’ultimo arresto, la detenzione non è servita da deterrente alla sua attività illecita, tant’è che durante i colloqui in prigione con la moglie la istruiva su dove reperire la droga e su come proseguire l’attività di spaccio, mantenendo salda la sua posizione di rilievo all’interno dell’organizzazione.

Secondo le indagini, con i soldi ricavati dallo spaccio il 35enne stava ristrutturando un appartamento di tre piani in Albania; durante l’inchiesta era stato inoltre rinvenuto un libro mastro della contabilità con operazioni da decine di migliaia di euro riconducibili alla vendita della droga ai clienti. Oltre a lui nel processo d’appello sono stati condannate altre diciannove persone, con pene da un anno a sei anni e nove mesi.

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