Antonio Bertagna tornò dalla Germania, dov’era stato internato, che pesava 34 chili. Irriconoscibile, arrivò a Iseo nel 1946, a 31 anni, dopo 3 anni da militare, prima a Bari, poi a Durazzo, dove partecipò alla campagna di Grecia -Albania, e 3 anni in un campo di lavoro.

Oggi suo nipote Andrea, di Saviore dell’Adamello, ha ritirato per lui la medaglia d’onore, affiancato dalla sindaca del paese, Serena Morgani. Quella di Antonio è una delle tante tremende esperienze vissute dagli ex Imi, gli internati di guerra, che nella Giornata della Memoria è necessario tramandare.

Venerdì 27 gennaio a Brescia, infatti, come tradizione, nella sede della Prefettura, si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica a militari, civili, vittime delle deportazioni e degli internamenti nel corso della seconda Guerra Mondiale.

In tutto 22 riconoscimenti, ritirati da figli e nipoti degli ex internati di guerra, la maggior parte della Vallecamonica e del Sebino. Questi i loro nomi: Italo Armanini, Alfredo Armellin, Francesco Berardi, Antonio Bertagna, Giovanni Bettineschi, Mario Bonafini, Giovanni Bondioni, Valentino Borghetti, Clemente Botticchio, Ilver Broglia, Giuseppe Comensoli, Giuseppe Falocchi, Giacomo Gatti, Giovanni Guizzardi, Ferdinando Inselvini, Giuseppe Manfredini, Domenico Morandini, Angelo Romelli, Faustino Rossini, Giovanni Salvi, Narciso Tononi e Attilio Zanardini.

Il Prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà ha consegnato le medaglie ai parenti e ai sindaci dei paesi di provenienza, da Artogne a Cividate, da Breno a Edolo, da Sonico a Ossimo. “C’è bisogno di difendere e riaffermare la libertà” ha commentato Laganà, sottolineando il ruolo fondamentale della società nel tramandare la memoria di chi ormai ha sempre meno testimoni viventi.

Share This