Per il Consorzio forestale Pizzo Badile il 2022 si è chiuso con 1,6 milioni di fatturato contro la media dei 400mila euro degli anni post tempesta Vaia. È da quel terribile disastro che si abbattè anche sui boschi della Vallecamonica nel 2018 che l’ente pubblico ha ripreso a lavorare a pieno regime. I risultati eccellenti in termini economici hanno spinto i vertici del Consorzio, il presidente Mauro Martinelli e il direttore Mauro Benigni, ad assegnare un bonus di 400 euro ai 16 dipendenti ed ai due tecnici.

E il 2023 sarà un anno di intenso lavoro, tanto che l’ente, costituito nel 2000 e partecipato dai Comuni di Braone, Breno, Ceto, Cimbergo, Losine, Niardo e Paspardo e dalla Comunità Montana, è alla ricerca di cinque figure fra muratori e boscaioli. In questo contesto il Consorzio sta investendo molto anche sui macchinari, tanto più che a novembre venne dato alle fiamme in un bosco di Niardo un trattore con verricello che veniva utilizzato per lo sgombero della neve sulle strade e per il recupero delle piante abbattute.

Il Consorzio, che si occupa principalmente di sistemazioni idraulico-forestali e degli alpeggi, di rimboschimenti e della sistemazione di sentieri e pure della viabilità agro silvo pastorale, ha intrapreso un percorso di certificazione di Gestione Forestale Sostenibile con PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), al fine di valorizzare e i boschi e i prodotti forestali legnosi e non legnosi del proprio territorio.

Grazie a Rete Clima, nella primavera 2021 è stato attivato un progetto pilota finalizzato alla conservazione ambientale ed alla tutela forestale. L’intervento è localizzato presso la Piana del Gaver di Breno. Si tratta di una serie di interventi di gestione forestale attiva direttamente orientati alla riduzione del rischio incendi e quindi alla conservazione e alla permanenza delle foreste certificate e della CO2 in esse stoccata.

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