Venerdì 7 giugno 2024, Casa del Parco di Cevo. Al centro dell’attenzione c’è uno zilbaldone, una raccolta di memorie che raccontano la Valle Camonica al passaggio del Bonaparte. A raccontarle, mentre il sole del tardo pomeriggio scalda le spalle ai partecipanti, è Ivan Faiferri, archivista ricercatore che ha curato la pubblicazione del volume Racconti di Cristoforo Boldini da Saviore. Zibaldone annotato di memorie Camune”.

Dato alle stampe nel 2020, il testo viene qui interpretato dalla voce di Anna Sisti, studentessa di Lettere da sempre appassionata di Storia che ne legge alcuni passaggi di particolare interesse. È così che il pubblico, guidato dalla preziosa contestualizzazione di Tullio Clementi, riesce ad immedesimarsi nell’epoca storica. Nell’amore e nel successivo disamore del Boldini per lo spirito giacobino.

breve estratto dall’intervista a Ivan Faiferri

È un periodo di grande fascino e che comporta un cambiamento enorme, quello del passaggio dal dominio veneto al governo napoleonico. Un’epoca di forte transizione che forse si riesce meglio a comprendere partendo proprio dai dettagli. Da quegli aneddoti all’apparenza banali, comuni e infinitesimali di fronte al capovolgimento sistemico in corso. Abbiamo già avuto modo di approfondire il tema durante la recente presentazione di un altro volume, edito sempre dalla Società Storica e Antropologica di Valle Camonica: “Memorie Ambrosi”.

Del resto, come Faiferri ha modo di approfondire nel corso dell’evento, la Valle Camonica di quel periodo stava davvero attraversando un momento di cambiamento cruciale. La cui portata era chiara a più “penne” dell’epoca, tant’è che ci ritroviamo con memorie e annotazioni da ben 7, 8 personaggi camuni più o meno tra loro contemporanei. Un patrimonio di ricordi che sarebbe bello poter mettere in relazione tra loro, magari proprio all’interno di una stessa pubblicazione. Un tipo di analisi su cui si è speculato nel corso della serata.

Così come si è speculato sulla reale identità di questo Cristoforo Boldini, che nel suo diario raramente parla di sé. All’occhio di un lettore contemporaneo potrebbe forse passare per altezzoso, ma certamente molto attento ai dettagli riguardanti qualsivoglia aspetto del narrato. Una sorta di cronista, antiquario e notaio che, a ben vedere, notaio del tutto forse non era. Un accorto e pignolo osservatore del suo tempo quindi che – per non meglio precisati motivi – ha delegato la stesura delle proprie memorie all’amico Gaetano Pedercini, malegnese anch’egli notaio.

Ma se questo zibaldone affronta temi anche scabrosi e ancora capaci di suscitare il vivido interesse del pubblico (non mancano tresche e omicidi), il fascino maggiore è forse la storia stessa del manoscritto ad emanarlo. Citato e preso come riferimento da più studiosi – alcuni dei quali a noi coevi – era andato smarrito. Ritrovato dopo una serie di rocamboleschi collegamenti tra cose, luoghi e persone, il testo è stato poi fortunatamente fotografato.

Cosa che si è rivelata essere determinante nei passaggi di trascrizione portati avanti da Faiferri, in quanto il diario di Cristoforo Boldini risulta essere ora nuovamente non rintracciabile. Maggiori dettagli di questa, come di altre vicende legate al testo, verranno raccontati nel corso delle nostre interviste complete, in onda durante la puntata di VocePRESENTE di venerdì 14 giugno (alle ore 10:10 su Radio Voce Camuna). Per chi non riuscisse a sintonizzarsi, ricordiamo che sarà possibile ascoltare nuovamente le voci di Daria Tiberto, Anna Sisti ed Ivan Faiferri anche in differita nei giorni successivi, dalla pagina della trasmissione.

L’evento che vi abbiamo raccontato è stato organizzato dalla Casa del Parco di Cevo con il gruppo Resistere di Saviore e con la Società Storica e Antropologica di Valle Camonica. E sui prossimi eventi della Casa del Parco passiamo la parola direttamente a Daria Tiberto, Community Manager della struttura:

breve estratto dall’intervista a Daria Tiberto
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