Deve rimanere a disposizione dell’autorità giudiziaria la salma di Fabrizio Franzinelli (nella foto da Giornale di Brescia), il 46enne camuno morto sul lavoro ieri pomeriggio in provincia di Milano. Per questo non è ancora stata fissata la data dei funerali nè si sa quando potrà fare rientro in Valle.

L’uomo, descritto da tutti come un lavoratore instancabile, dopo aver fatto per tanti anni il muratore a Berzo Demo, suo paese d’origine, da qualche tempo svolgeva la mansione di capo cantiere per la Giudici Spa di Rogno, occupandosi, soprattutto nel milanese, dei progetti di rifacimento del ciclo idrico e dell’ampliamento dei depuratori.

E nel primo pomeriggio di martedì la squadra si trovava a Rodano, in provincia di Milano, impegnata nella realizzazione di un nuovo tratto di acquedotto del gruppo Consorzio Acqua, in via Papa Giovanni XXIII. Nella fase di sbancamento e rimozione delle paratie laterali un versante dello scavo, profondo circa due metri, è crollato senza lasciare scampo a Fabrizio, che si trovava all’interno.

Subito è stato azionato l’escavatore, nel tentativo di liberarlo, ma quando il personale inviato dal 118 è arrivato sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso del camuno. Saranno i carabinieri e l’Ats di Milano a stabilire cosa sia accaduto e ad accertare se tutte le misure di sicurezza fossero state adottate.

Proprio su questo aspetto si interrogano le organizzazioni sindacali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, e Fillea Cgil, di Milano, Bergamo e Valcamonica nella nota diffusa in seguito al mortale: “Non ci sono parole di fronte a questa tragica scia di sangue, ci appelliamo con forza alle istituzioni per chiedere nuovamente interventi urgenti e drastici. Questa volta l’aggravante è che Fabrizio Franzinelli ha perso la vita in un cantiere pubblico, il committente è il Consorzio Acqua Potabile, dove i controlli e le misure di sicurezza dovrebbero essere al livello più alto. Inoltre, Fabrizio era un capo squadra ed è morto soffocato in uno scavo di poca profondità con le paratie di sicurezza già rimosse. In attesa di accertamenti ci chiediamo come mai era dentro lo scavo senza le paratie di sicurezza?”

Franzinelli, classe 1975, da tempo si era trasferito a Malonno, in località Molbeno, insieme alla moglie Anna Damiolini (originaria di Sellero) e ai figli Kevin, di 14 anni, e Dylan, di 9 anni, attorno ai quali si sono stretti parenti e amici. Cordoglio anche a Berzo Demo dove vivono la mamma Franca, e la sorella Marzia.

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