Oltre al fatto che non piove da oltre cento giorni, il problema è che non arriva a valle nemmeno la neve, che in genere in questo periodo dell’anno dovrebbe iniziare a sciogliersi: accumuli in quota non ce ne sono. E la Vallecamonica inizia ad accorgersi della carenza di acqua.

Il primo Comune ad emettere un’ordinanza che chiede ai residenti di non sprecare la preziosa risorsa e di non usarla per lavare le auto o annaffiare l’orto è stato quello di Darfo Boario Terme, che è alle prese, da tutta la settimana, con una vera e propria emergenza idrica e promette multe da 100 a 500 euro ai trasgressori.

La Protezione civile della cittadina ha iniziato a pompare nella rete idrica l’acqua del torrente Re di Gianico per la parte di Fucine, Montecchio, Darfo e Pellalepre, e dalla Val di Scalve per l’altro versante darfense: per questo è entrata in gioco una seconda ordinanza che impone la bollitura dell’acqua prima di utilizzarla per scopi alimentari.

La frazione di Capo di Lago lunedì è rimasta senza acqua e le attività del posto sono state costrette a chiudere finchè le autobotti non hanno rifornito le vasche.

Ma non solo Darfo sta risentendo della siccità. A Borno già da un mese c’è l’obbligo di bollire l’acqua prima di berla. A Corteno Golgi la stagione di pesca nelle Valli di Sant’Antonio non potrà partire sabato 26 marzo come precedentemente comunicato: a causa della crisi idrica non c’è acqua nei torrenti.

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