La sede dell’ex convitto Bim di Edolo, gestito dalla cooperativa Rosa camuna, che da tempo ha attivato una convenzione con la prefettura per l’accoglienza dei profughi, oltre ai 28 afghani ospitati dalla fine della scorsa estate, sta ospitando un gruppo di ucraini.

La cooperativa ha dato infatti la disponibilità di altri 32 posti, così da arrivare ai 60 accreditati nel convitto. Ecco che nei giorni scorsi, perlopiù donne con figli in fuga dalla guerra, si sono insediati nei locali messi a disposizione a Edolo. Non si sa ancora se questi bambini ucraini potranno frequentare le scuole edolesi, mentre i bambini afghani, in Italia con i loro genitori da mesi, hanno iniziato ad andare a scuola già all’inizio dell’anno scolastico e parlano già abbastanza bene l’italiano.

Il paese dell’alta Valle è dunque sede di una convivenza tra popoli che sono dovuti fuggire dal loro paese in tutta fretta e che in Italia coltivano la speranza di ricominciare una nuova vita.

E non è tutto: martedì arriverà a Edolo un altro centinaio di profughi afghani: saranno ospitati alla base logistico addestrativa dell’esercito, dove si tratterranno per il periodo della profilassi e dell’isolamento Covid, prima di essere inviati in altre località, com’era già avvenuto l’estate scorsa.

Intanto, sempre a Edolo, ha riscosso successo la raccolta solidale indetta per la popolazione dell’Ucraina dall’Associazione Amici Vigili del Fuoco Edolo 1890 in collaborazione con il gruppo “Amici in cordata nel mondo”. Sono stati raccolti generi alimentari e prodotti per l’igiene personale, che saranno consegnati al seminario di Leopoli che ospita famiglie che hanno perso tutto. Il convoglio carico di beni partirà venerdì prossimo.

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