(Fiume Oglio a Esine, foto di Ottavio Bonino)

Il tavolo istituito da Regione Lombardia quest’estate per far fronte alla crisi idrica è diventato permanente. L’emergenza non è affatto rientrata, nemmeno con la stagione fredda. Basti solo dire che le riserve sono la metà rispetto alla media del periodo.

Il tavolo del Pirellone ha chiesto a tutti il massimo risparmio, e gli enti regolatori dei livelli dei grandi laghi alpini hanno provveduto a ridurre al minimo l’uscita dell’acqua dai bacini. Il Consorzio dell’Oglio ha ridotto, o quasi chiuso, il rilascio alla diga di Sarnico, rallentando così la diminuzione dei livelli del Sebino, che continua a soffrire per l’assenza cronica di precipitazioni. Il livello del lago d’Iseo ora si attesta sugli 8 centimetri sotto lo zero idrometrico e la portata d’acqua in uscita a Sarnico è di circa 15 metri cubi al secondo, a fronte di una media storica pari a 41 metri cubi al secondo.

La situazione non è destinata a migliorare: non sono previste piogge e il manto nevoso sulle montagne del bacino del fiume Oglio, quello che tra marzo e giugno sciogliendosi contribuisce a rifornire di acqua il lago d’Iseo, è pari a 131 milioni di metri cubi, contro i 194 milioni che si registrano, mediamente, in questo periodo dell’anno, come rivela l’ultima edizione del bollettino sulle riserve idriche pubblicato da Arpa Lombardia, dal quale emerge un quadro preoccupante: tra manto nevoso, acqua nei bacini artificiali e acqua dei grandi laghi alpini, siamo sotto del 44%.

Servirà agire sin da subito per non farsi trovare impreparati e in emergenza quest’estate. Già la scorsa, si ricorderà, numerosi Comuni, anche in Vallecamonica, dovettero tamponare con ordinanze di divieto di irrigazione e chiusure notturne dei rubinetti.

Share This