Ergastolo per Davide Fontana al termine del processo d’appello che si è celebrato ieri a Milano. Il 44enne è stato condannato per l’omicidio di Carol Maltesi, 26 anni, prima colpita con un martello, poi sgozzata quindi fatta a pezzi, messa per due mesi in un congelatore nella sua casa, a Rescaldina Milanese, nel gennaio 2022. I resti della donna furono ritrovati dentro dei sacchi un paio di mesi e mezzo dopo il delitto nei boschi di Paline di Borno, al confine con la Val di Scalve. (Nella foto la panchina dedicatale dai residenti della frazione camuna)

Nel giugno scorso la Corte d’assise di Busto Arsizio aveva condannato l’assassino, reo confesso, a 30 anni di reclusione. Allora i giudici di primo grado avevano escluso le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e futili e della crudeltà nel delitto. Una scelta che aveva destato non poche polemiche a fronte dell’efferatezza dell’omicidio.

Ieri, al termine di una camera di consiglio protrattasi per oltre tre ore, la Corte d’assise d’appello di Milano ha invece condannato all’ergastolo l’imputato, assistito dagli avvocati bresciani Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri. Due delle aggravanti escluse dalla Corte d’assise di Busto Arsizio, nello specifico quella della premeditazione e della crudeltà, sono state invece ritenute sussistenti dai giudici di Appello milanesi.

Da qui la condanna al carcere a vita per l’ex bancario, con l’accusa di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere. La Corte d’assise d’appello di Milano ha inoltre condannato l’imputato a risarcire 168mila euro alla madre di Carol Maltesi e 180mila euro al figlio della donna uccisa, che oggi ha 7 anni.

Le motivazioni saranno depositate entro 30 giorni. Visibilmente commossa la zia della vittima, Anna Milazzo: “Giustizia è fatta. Doveva pagare, nessuno ha diritto di togliere la vita a una persona in questa maniera” ha dichiarato.

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