Come annunciato, la Feltri di Marone ha dato il via lunedì ai lavori di messa in sicurezza del muraglione compromesso dall’incendio del 19 aprile.

Un manufatto che incombe sui binari che corrono proprio accanto allo stabilimento divorato dalle fiamme.

Si è iniziato mettendo al riparo i cavi presenti lungo quel tratto della linea ferrata, compreso quello della fibra ottica, attraverso la quale il personale di Trenord telecomanda il transito dei convogli, agendo da remoto da Iseo: vanno protetti con un’apposita copertura prima di abbattere il muro.

I detriti cadranno verso l’interno e il muro verrà demolito fino a un’altezza di un paio di metri. Oltre a proteggere binari da eventuali urti, si è pensato alla qualità dell’aria: verranno nebulizzate goccioline di acqua per far fronte alla polvere che inevitabilmente si leverà in seguito alla demolizione.

La nuova struttura sarà arretrata di 10 metri rispetto alla strada ferrata sulla quale viaggiano i treni.

Ci vorranno almeno otto giorni prima che la circolazione sulla linea Brescia – Iseo – Edolo torni alla normalità. Nel tratto di 10 chilometri tra Sale Marasino e Pisogne, già dalla sera dell’incendio, Trenord ha istituito un servizio di bus sostitutivi, creando non pochi disagi per i pendolari ma anche per i turisti. La corsa contro il tempo pare sia dovuta proprio alla pesante penale che l’azienda sarebbe tenuta a pagare a Trenord per interruzione del servizio di trasporto: si parla di 80mila euro al giorno.

Prosegue intanto la bonifica dei quattro capannoni distrutti dalle fiamme: contenevano il reparto giunzioni e il magazzino dei prodotti finiti. Arpa ha ordinato di tenere separati i diversi tipi di materiali e di smaltirli nel rispetto delle norme vigenti. Nel contempo si stanno pulendo e sanificando gli ambienti e i macchinari dei due reparti risparmiati dal fuoco, la tessitura e il finissaggio.

Dalla prorietà Franchi si auspica che la produzione possa riprendere nei due reparti rimasti sostanzialmente integri intorno alla metà di giugno. Per trovare una sistemazione al reparto giunzioni e al magazzino dei prodotti finiti, garantendo così la continuità del ciclo produttivo, la spa ha affittato un capannone a Costa Volpino.

Entro l’estate dunque dovrebbero tornare al lavoro non solo tutti e 120 i dipendenti della Feltri, ma anche i 30 addetti che sono impiegati in un laboratorio a essa collegato.

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