Il patrimonio delle incisioni rupestri della Vallecamonica si estende un’area di 70 chilometri che rappresenta il primo sito italiano iscritto all’UNESCO dal 1979. In questo contesto prima della fine del 2022 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra diversi soggetti pubblici, tra cui Regione Lombardia, Comunità Montana di Vallecamonica, Provincia di Brescia e i Comuni di Ceto e di Capo di Ponte, che individua i capisaldi per la creazione di sinergie tra le azioni e le diverse linee di finanziamento per la tutela e la valorizzazione, sotto differenti profili, del patrimonio storico-culturale delle incisioni camune.

In particolare, si intende promuovere il tema territoriale assumendo come filo conduttore il progetto di creazione di un hub culturale ed espositivo per la fruizione innovativa e la comunicazione della Valle dei Segni, su cui coordinare azioni in corso e previste, attivando le necessarie forme di sinergia, collaborazione e partecipazione di tutti i soggetti interessati.

Si parla da tempo della creazione di un moderno museo interattivo dell’arte rupestre camuna. La previsione d’investimento per la realizzazione del polo museale, che comprende un hub a Ceto e uno a Capo di Ponte, è di 26 milioni, di cui 7 finanziati dai Comuni confinanti, 13 dalla Regione e 6 dal Bim.

La Comunità Montana di Vallecamonica, attraverso la Fondazione Valle dei Segni, guidata da Marina Lanzetti, si è impegnata a coordinare i soggetti interessati sul territorio, pubblici e privati, e a predisporre un documento strategico entro 8 mesi dalla sottoscrizione del protocollo.

Il progetto vede un ripensamento del sito archeologico delle incisioni rupestri per un utilizzo sincrono di tutte le attrazioni territoriali e l’inserimento di progetti contemporanei e di multiservizi quali: un museo interattivo, infopoint, area didattica, laboratori di produzione culturale, bar, ristorante, punto vendita. La promozione del nuovo polo andrà fatta, come specifica il protocollo d’intesa, in coordinamento con i soggetti istituzionali che già operano in zona nel settore della cultura, del turismo e della ricettività.

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