La Regione sospende l’attività del cementificio Italsacchi di Tavernola Bergamasca, ai piedi del Monte Saresano interessato dal febbraio scorso da un movimento franoso costantemente monitorato, alla luce degli eventuali rischi che lo smottamento potrebbe creare a numerosi Comuni che si affacciano sul lago, anche sulla sponda bresciana (in primis Monte Isola).

La decisione è contenuta in un documento firmato dall’Ingegnere Filippo Dadone, dirigente dell’Assessorato regionale all’ambiente, dopo le preoccupazioni avanzate dai sindaci e dalla popolazione una volta saputo che il cementificio avrebbe potuto riprendere a far detonare 350 kg di esplosivo due volte a settimana. La scossa di terremoto del 18 dicembre scorso, con epicentro a 26 km di profondità a Bonate Sotto (Bergamo), ma avvertita anche nel Milanese e nel Bresciano, ha spinto il Pirellone a revocare l’autorizzazione alla ditta a lavorare nella Ca’ Bianca.

Restano però le preoccupazioni legate al cementificio, al cui interno si trovano oltre duemila tonnellate di Pet-coke, un combustile derivato dal petrolio, 500 tonnellate di rifiuti trattati, 50 tonnellate di soluzione ammoniacale e 500 di olii per motori ed ingranaggi. Tutto materiale che, in caso di frana e coinvolgimento del cementificio, potrebbero recare un gravissimo danno al lago d’Iseo.

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