La frana sul Monte Saresano di Tavernola Bergamasca continua ad essere una delle più monitorate d’Italia, anche se ora la velocità di spostamento dei due milioni e mezzo di metri cubi che la compongono è inferiore al millimetro al giorno.

Questo non ferma il progetto di messa in sicurezza dello smottamento, che pur trovandosi sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo coinvolge tutti i Comuni lacustri, anche quelli sulla sponda bresciana. Motivo per cui le operazioni saranno gestite dall’Autorità di Bacino dei laghi d’Iseo, d’Endine e Moro: nella sede dell’ente, a Sarnico, martedì pomeriggio è stato confermato che il progetto definitivo esecutivo per intervenire sarà pronto entro la fine dell’anno, in modo da poter dare il via alla gara di appalto dei lavori, che potrebbero partire nel 2024.

Intanto, si sono concluse le analisi geognostiche integrative degli studi precedenti: sono state effettuate indagini fino a novanta metri di profondità, con i fori di sondaggio attrezzati con inclinometri; raccolti campioni per le prove di laboratorio e condotte indagini geofisiche a rifrazione che serviranno per definire il modello geologico e geotecnico di riferimento del corpo di frana.

Il progetto di fattibilità sarà presentato all’Autorità entro giugno dalla società Alpina Spa e, ha spiegato l’ingegnere Paolo Galvanin, “sarà orientato a definire diverse strategie di approccio: l’obiettivo è quello di arrivare alla stabilizzazione della frana”. Sul fronte economico, è stata confermata la spesa di 16,5 milioni di euro per l’area del Monte Saresano: 5,3 milioni dalla Regione Lombardia ed i restanti 10,2 milioni dal Ministero dell’Ambiente.

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