Quest’oggi 5 maggio si svolge la terza tappa del Viaggio della Memoria che vede protagonista Giovanni Bloisi. Un percorso lungo quasi un mese e iniziato a maggio da Milano, in cui visiterà i “Luoghi della stagione nazifascista (Nord-Est)”.

Bloisi ha raggiunto anche il bresciano: prima il Sebino, poi la Vallecamonica. Venerdì 5 maggio l’incontro del ciclista della memoria con l’istituto comprensivo “Serini” di Sonico alla Polveriera, in memoria dei bombardamenti del 28 marzo 1945, poi a Zazza di Malonno per il ricordo di don Giovanni Battista Picelli e infine in serata a Rodengo Saiano per fare memoria dell’eccidio del 27 marzo 1945 avvenuto nella frazione Corneto, che contò 10 vittime.

Bloisi, pensionato classe 1954 di Varano Borghi, dove ha fondato una sezione dell’Anpi, è un viaggiatore solitario, da tempo, in autonomia, si sposta all’interno della storia del Novecento, visitando i luoghi della memoria delle due guerre mondiali, in tutta Europa in sella alla sua bicicletta, dotato di tenda, sacco a pelo, fornello e Bandiera della Pace.

Così ha raggiunto Lovere nella giornata del 3 maggio, al Monumento 13 Martiri, per poi fare tappa al cimitero di Darfo Boario Terme dove c’è il monumento a Teresio Olivelli, nella chiesetta “Madonna del Ribelle” a Cividate Camuno, alla lapide Luigi Ercoli a Bienno e al monumento Resistenza Valcamonica e casa Ghislandi a Breno. Qui ha incontrato anche alcune classi delle scuole.

Il giorno successivo, giovedì, ha raggiunto l’alta Vallecamonica e la Valtellina: prima l’incontro con gli alunni dell’Ic “Rocco Serini” di Edolo al monumento ai Cinque martiri delle fiamme Verdi, fucilati l’11 aprile 1945, poi la tappa a Santicolo in ricordo della medaglia d’Oro Antonio Schivardi, quindi la toccante sosta all’Aprica, al monumento ai caduti e alla memoria degli “Zagabri”, circa 300 ebrei jugoslavi internati ad Aprica dal 1941 al 1945. La giornata si è conclusa con la sosta alle lapidi ricordo della battaglia del Mortirolo. La biciclettata della memoria si sposterà quindi a Bovegno e Salò per raggiungere il Trentino, il Veneto e il Friuli.

“Lo faccio perché ritengo che un popolo senza Memoria, senza il Ricordo della Storia dei propri Padri, è destinato a ripetere gli stessi errori già fatti” dichiara l’instancabile ciclista della memoria.

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