Non è più tutti i giorni sulle prime pagine dei quotidiani o tra i titoli principali del telegiornali, ma la guerra in Ucraina non si è, purtroppo, ancora fermata. E, con essa, non è ancora finita l’emergenza per una popolazione che ha sempre bisogno di sostegno e di aiuti provenienti dagli altri Paesi, Italia compresa.
Le missioni umanitarie, dunque, sono tutt’ora in corso, così come le iniziative di chi decide di raggiungere l’Ucraina o i suoi confini per portare cibo, vestiti ed altri beni di prima necessità, come sta facendo in questi giorni l’Associazione “Amici in cordata nel mondo”, nata nel 1986, poco dopo il disastro nucleare di Chernobyl.
Il gruppo, capitanato da Abramo Monella, dopo un primo viaggio compiuto nell’ottobre scorso ha deciso di rimettersi in viaggio. Così, raccolte nuove donazioni da cittadini ed attività commerciali camune, sei membri dell’associazione sono partiti nei giorni scorsi a bordo di tre furgoni messi a disposizone dal parroco di Cevo e di due imprese edili.
La destinazione è Leopoli, anche se l’obiettivo è di raggiungere la città di Kherson, per consegnare i viveri direttamente ai soldati ucraini: tutto dipenderà, ovviamente, dalle indicazioni che i sei riceveranno dal loro referente locale, per potere effettuare la consegna nella massima sicurezza.