L’emergenza causata dal rischio frana del monte Saresano aveva messo da parte un’altra vicenda, quella legata al rinvenimento di una vera e propria montagna di gomme e scarti di lavorazione industriale, nel lago d’Iseo, tra Tavernola Bergamasca e Predore.

Tenuto sotto controllo lo smottamento, la Regione è tornata a concentrarsi sull’eventuale piano di bonifica dei fondali contaminati. Con una nota inviata a Ioris Pezzotti, sindaco di Tavernola Bergamasca, infatti, Dario Fossati (direttore generale Ambiente e clima della Regione) annuncia per il 19 giugno il via nella zona del Corno di Predore delle operazioni di mappatura degli scarti, della loro composizione e dei loro possibili effetti sull’ambiente, integrando così le informazioni già raccolte nel 2019, quando furono raccolti dei campioni di scarti di gomma che rilevarono la presenza di metalli, assenti nei campioni di acqua.

Le operazioni vedranno nuovamente in campo la Regione, l’Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, d’Endine e Moro, i sommozzatori di Genova Voltri ed il Cnr. Una giornata della prima settimana di luglio sarà invece dedicata al prelievo dei campioni di sedimenti, scarti ed organismi che saranno successivamente analizzati: per questo, durante le operazioni sarà imposto il divieto di sosta sul piazzale vicino all’imbocco della galleria del Corno. Già nel 2021 la Regione Lombardia aveva stanziato 60mila euro in due anni, per avviare un piano di indagine ambientale che riducesse al minimo i rischi per il lago.

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