Un episodio di cronaca di qualche tempo fa ha generato una riflessione proveniente dalla Federazione Guide Turistiche di Vallecamonica, un gruppo composto da cinque guide abilitate per accompagnare turisti (e perché no, residenti) alla scoperta delle bellezze storiche e culturali della Valle dei Segni.

L’episodio in questione riguarda un’ex professoressa di educazione artistica multata con duemila euro a Città Alta a Bergamo perché stava illustrandone i dettagli ad una comitiva: un’attività da guida turistica, per cui però non era abilitata con regolare iscrizione ai registri provinciali o regionali.

La Federazione camuna ha così colto l’occasione per ricordare che per svolgere il mestiere di guida turistica serve il superamento di un esame di abilitazione (la cui programmazione, va detto, al momento è ferma, in attesa di una delibera da parte della Regione subordinata ad un decreto ministeriale), con successiva formazione ed aggiornamento; in Lombardia, inoltre, esiste una legge regionale che impone l’esposizione del tesserino durante lo svolgimento dell’attività.

In un comunicato stampa, la Federazione Guide Turistiche di Vallecamonica, si dice disponibile a soddisfare le richieste dei turisti ed a contribuire, in questo modo, al successo del comparto turistico del territorio. Il settore richiede però controlli da parte della Polizia Locale, per stabilire l’ordine e la legalità. L’invito è quello di segnalare eventuali casi di esercizio abusivo della professione, per garantirne un corretto svolgimento da parte di chi vi lavora e la massima tranquillità da parte dei turisti.

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