L’emergenza umanitaria causata dalla guerra in Ucraina si fa sempre più pressante sull’Europa e sull’Italia. Una situazione destinata, purtroppo, a peggiorare nelle prossime settimane: l’Unione Europea calcola che circa 7-8 milioni di persone scapperanno dal proprio Paese, motivo per cui giovedì è stata approvata all’unanimità una direttiva per la protezione temporanea immediata dei profughi.

A Brescia, ad oggi, sono stati oltre 250 gli ucraini che si sono presentati all’Ufficio Immigrazione della Questura, numero destinato a salire sia nella nostra Provincia che in Lombardia. Anche per questo Letizia Moratti, vicepresidente della Regione ed Assessore al Welfare, ha disposto da lunedì tamponi gratuiti e vaccinazioni ai profughi che giungeranno. E’ allo studio, inoltre, la possibilità di convertire le strutture fino ad oggi utilizzate come Covid hotel (la cui convenzione sta per scadere) in centri di accoglienza: nel Bresciano sono due, uno in città ed uno a Sirmione.

Le immagini girate dai volontari di DomaniZavtra alla frontiera, al confine polacco-ucraino

I primi arrivi portano con sé storie di una guerra che ha separato famiglie, come raccontato dalla signora Natali, ucraina 43enne da che vent’anni vive in Italia e risiede a Gorzone di Darfo. Nei giorni scorsi la donna, insieme al marito ed ad un vicino di casa, ha raggiunto la frontiera con l’Ungheria per prendere la nuora Olessa e la nipote Emilia, mentre i due figli di 23 e 25 anni ed il fratello di 46 sono rimasti in Ucraina per combattere.

Non si ferma, intanto, il lavoro di DomaniZavtra: l’associazione con sede a Darfo a consegnato giovedì sera ai volontari di Kiev il materiale raccolto in pochi giorni tramite la generosità dei camuni (nella foto il momento dello scarico del furgone). Mentre i Comuni della Vallecamonica continuano ad organizzare raccolte di materiale da inviare in Ucraina, DomaniZavtra tiene aperta la raccolta fondi tramite l’Iban IT03N0306909606100000128584.

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