La cerimonia in quota del 59° Pellegrinaggio in Adamello si è svolta sabato mattina sotto il sole, dopo l’incertezza e il maltempo delle scorse ore. Ai 2.350 metri di Cima Rovaia, dove sono ancora ben evidenti le trincee della Grande Guerra, il Vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada ha celebrato la Santa Messa, in ricordo dei caduti di tutte le guerre.

Proprio l’attuale conflitto in corso, quello tra Russia e Ucraina, è stato al centro dell’omelia del Vescovo, che ha invocato la pace. Conclusa la celebrazione, la parola è passata alle autorità presenti: a fare gli onori di casa il presidente dell’ANA di Vallecamonica Ciro Ballardini, che ha salutato con orgoglio la colonna di venti giovanissimi del campo scuola che hanno partecipato da pellegrini all’evento, e ha ricordato Luciano Viazzi a cui è dedicato quest’anno il Pellegrinaggio: appassionato di cinema e di montagna, fu tra gli ideatori della manifestazione.

La parola è passata al sindaco di Vezza d’Oglio e all’esponente politico camuno Davide Caparini, in rappresentanza della Regione. È poi intervenuto, fresco di nomina, il generale Franco Del Favero, comandante della Brigata alpina Julia, che, rivolgendosi ai più giovani saliti in quota per la cerimonia, ha raccontato un aneddoto legato alla Prima guerra mondiale e ha esortato i ragazzi a “non avere paura di essere coraggiosi”. Infine il discorso del Presidente Nazionale dell’ANA Sebastiano Favero ha chiuso con il ricordo dei 104 anni dell’Associazione e il senso di rispetto nei confronti di chi diede la vita per la Patria.

Domenica sarà il Cardinale Giovanni Battista Re a celebrare la Santa Messa presso lo stadio comunale di Vezza, dove l’Ana di Vallecamonica si è data appuntamento dopo la sfilata per le vie del paese con tutti i gruppi alpini, le autorità locali e la comunità.

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