(Uno scatto dai rilievi della Commissione Glaciologica SAT diffuso sui social)

La prima settimana di settembre è stata caratterizzata da temperature superiori alla media, e si preannuncia un ulteriore aumento termico che raggiungerà il suo apice durante la prossima settimana, con picchi superiori ai 31° anche in molte zone del bresciano e della Vallecamonica. Il caldo sale fino in quota: lo zero termico nei prossimi giorni si manterrà costantemente oltre i 4000 metri, con temperature massime che sfiorano i 10°C ai 3300 metri di Punta Venerocolo, in Adamello, dove i rilievi sono fatti da una stazione meteo webcam. Intanto la preoccupazione per il nostro ghiacciaio è alta.

Questa settimana, i tecnici della Commissione glaciologica Sat hanno effettuato, durante la Carovana dei Ghiacciai con Legambiente Alpi e CIPRA, un sopralluogo alla fronte del ghiacciaio dell’Adamello. La fusione estiva, probabilmente accelerata dal caldo record di agosto, ha messo in luce nella zona frontale i primi affioramenti rocciosi nella zona del primo cambio di pendenza e dei crepacci. Un segnale molto allarmante per il più grande ghiacciaio delle Alpi Italiane. L’emersione di elementi rocciosi nella parte interna dell’Adamello è dimostrazione dell’evidente perdita di spessore, ma allo stesso tempo è un fenomeno che accelera la fusione del ghiaccio circostante l’emersione rocciosa: la pietra assorbe più radiazione solare durante il giorno restituendola sotto forma di calore durante la notte, spiegano dal Sat.

Lo stesso effetto di fusione è causato anche dall’acqua presente nei crolli circolari, che hanno subìto in poco tempo un importante aumento di dimensione: la temperatura dell’acqua di poco superiore allo 0° C rilascia calore al ghiaccio circostante contribuendo ancora una volta all’aumento della velocità di fusione. Che il ghiacciaio si sta sciogliendo più velocemente del previsto è sotto ai nostri occhi, e lo ha stabilito anche il progetto Climbing for climate, evento dimostrativo pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica locale, nazionale e internazionale sugli effetti dei cambiamenti climatici alla luce degli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu.

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