Venerdì 2 febbraio al Multisala Garden di Darfo Boario Terme, Nicola Lucchi ha presentato il libro “Il sogno del cinema”, la biografia di Dante Spinotti. In sala con lui (nella foto) il protagonista al centro dell’opera, l’acclamato e pluripremiato direttore della fotografia di tanti successi cinematografici.

La serata ha funzionato anche come anteprima della decima di edizione di OltreConfine Festival che, come il Direttore artistico (Stefano Malosso) ha anticipato, quest’anno conterà 13 appuntamenti.

“Che bello il colore di queste poltroncine!” La sala 3 si è svuotata da una mezzora almeno per il firmacopie vicino all’ingresso. Abbiamo chiesto noi al protagonista della serata di tornare ad accomodarsi di sopra. Stavolta però non sul palco, ma proprio tra quelle poltroncine viola che attirano la sua attenzione nel rientrare in sala. L’attenzione di un uomo che, di elementi come il colore, la luce e l’immagine, ha fatto la sua vocazione artistica. Riavvolgiamo quindi insieme brevemente il nastro.

Nicola è un moderatore attento. Presenta il libro che lui stesso ha scritto, lasciando il giusto spazio alla vita di Dante, che corre felice e intensa sullo schermo. Fotografia dopo fotografia, alle spalle dei due uomini prendono corpo le immagini che immortalano le esperienze chiave della carriera di un grande del cinema. Una di quelle persone che, forse con meno clamore rispetto agli attori o ai registi, finiscono di diritto tra le Star con la esse maiuscola. La sala reagisce attenta, in ascolto e con gli occhi che si riempiono di curiosità. Scatto dopo scatto, pellicola dopo pellicola.

Come il sottotitolo del libro suggerisce, a fare da filo conduttore della narrazione sono proprio le pellicole, che snocciolano la vita di Dante “un film alla volta”. Storie, ricordi, aneddoti che s’inanellano uno dopo l’altro. Tutti partendo da un presupposto importante, quel “noi non siamo artisti, siamo degli ottimi artigiani.” Un aspetto reso in modo chiaro in particolare verso la fine della presentazione e sul quale torniamo nel corso della nostra intervista.

Intervista che, come si capisce anche dallo spezzone di audio riportato di seguito, raccoglie la voce di Dante Spinotti al suo primo soggiorno in Valle Camonica. Un luogo che gli era noto, fin dalla giovinezza, a cominciare dal potere evocativo di una canzone. Era stato proprio Ermanno Olmi, regista con il quale Spinotti ha collaborato, a canticchiargli quella “Su e giù per la Valcamonica” che, forse, ci ha per lungo tempo fatti conoscere anche a un mondo esterno.

Ma lasciamo per un istante il suono, di cui la radio del resto si nutre, e torniamo all’immagine. Un elemento che viene creato e ricreato grazie all’abilità di mani e menti esperte, a quel prezioso gioco di squadra che si esprime al meglio sul set. Alla ricerca del modo più adatto per restituire il concetto desiderato dal regista. Un risultato che si raggiunge facendo ricorso a una serie di espedienti tecnici e, soprattutto, alla capacità di gestire la luce, in ogni condizione.

Anche quando l’umore degli attori, il tempo che cambia, il budget che varia entrano in campo per tirare brutti scherzi. È normale. Anche se a volte serve aggrapparsi con sempre maggiore fermezza all’idea che nella vita valga la pena scegliere, mettendo al primo posto non tanto la possibilità di guadagno quanto la qualità dell’opera che si andrà a realizzare. Un consiglio che si sente di trasmettere ai giovani.

In alcuni casi poi serve semplicemente essere ribelli, poter variare, spaziare. Sperimentare. Tenendo presente che in fin dei conti non esistono dei veri e propri “film d’autore”, ma solo il cinema fatto bene e quello fatto male. E dal piglio energico di Dante emerge tutta la forza di chi ha dedicato buona parte dei propri sforzi non tanto a raggiungere la perfezione – che non ritiene essere poi così interessante – ma la bellezza. Attraverso la luce, l’ombra e tutto lo spettro emotivo che tra i due estremi sa dare forma alla meraviglia di una pellicola. A una storia resa su celluloide. All’immaginifico, eterno e potente sogno del cinema.

testo, foto e intervista a cura di Sandra Simonetti

Gli audio integrali delle interviste a Dante Spinotti e Nicola Lucchi, rilasciate al termine della serata del 2 febbraio, si potranno presto ascoltare sul sito della radio e durante “VocePRESENTE”, la nuova trasmissione di Radio Voce Camuna a cura di Sandra Simonetti. In onda ogni venerdì alle 10, a partire dal 9 febbraio.

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