Il Buon Samaritano di Girolamo Romanino da oggi fino al 14 luglio si potrà ammirare negli spazi espositivi del Mita di via Privata De Vitalis, a Brescia. Il dipinto, un olio su tela di circa 120 x 155cm, databile attorno al 1540, è a disposizione del pubblico grazie a un’importante acquisizione portata avanti da Fondazione Tassara.

L’opera del 1500, che rappresenta, attraverso una composizione per episodi che ne segue passo passo la narrazione, la parabola evangelica, torna quindi a Brescia, dove le fonti lo ricordano nel 1760 nella collezione Maffei, passata per eredità alla famiglia Fenaroli, poi finito sul mercato antiquario a fine Ottocento, acquistato nel 1925 dallo storico dell’arte medievale Pietro Toesca e da qui agli eredi, che l’hanno ceduto. La Fondazione Tassara entra in contatto con questo Romanino nei primi mesi del 2022.

Riportare a casa questo dipinto, come ha sottolineato il fondatore della Fondazione, l’ing. Romain Zaleski, è anche la dimostrazione del linguaggio universale del Romanino, al punto che quel buon Samaritano può essere tranquillamente considerato il simbolo delle secolari virtù civiche del nostro territorio, quelle che ognuno di noi silenziosamente coltiva.

Dal Mita l’opera verrà poi spostata, dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 alla mostra “Il Rinascimento a Brescia” al Museo di Santa Giulia. Lo stesso Zaleski, affiancato alla presentazione al Mita del dipinto dalla moglie Hèlene, non ha escluso che l’opera possa essere esposta in futuro anche a Breno, sede della Fondazione, nella terra del Romanino, che in Vallecamonica ha lasciato importanti opere e cicli di affreschi.

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