Importanti passi avanti, per quel disegno di legge riservato alla montagna italiana ed alle sue genti, di cui si è in attesa da trent’anni. Giovedì scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del premier Draghi e di Mariastella Gelmini, Ministro per gli Affari Regionali, la legge che prevede “disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane”, per cui saranno messi a disposizione cento milioni di euro per il 2022 e duecento milioni a partire dal 2023.

Il disegno di legge prevede alcune misure per incentivare le persone a restare ed a lavorare in montagna, con particolare attenzione alla sanità ed all’istruzione. Sono previsti infatti incentivi sia per i medici ed operatori socio sanitari che prestano la propria attività lavorativa in un Comune di montagna, così come per gli insegnanti al lavoro nelle aree montane.

Attenzione anche alla connettività ad internet, con incentivi per lo sviluppo di internet in montagna e la continuità della telefonia mobile; previsto anche un credito d’imposta per imprenditori agricoli e forestali che esercitano in alta quota e che puntano su pratiche benefiche per ambiente e clima.

Il capitolo giovani include invece un credito d’imposto per quelle aziende il cui titolare abbia meno di 36 anni, mentre con la misura “Io resto in montagna” si garantiscono detrazioni sul mutuo di chi ha meno di 41 anni e compra casa in un Comune montano.

Tutte misure a cui si è giunti grazie al Tavolo tecnico scientifico guidata dal camuno Luca Masneri, sindaco di Edolo, a capo di un gruppo formato da 40 persone che hanno lavorato per otto mesi. Ora la parola passa al Parlamento.

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