Ieri sera si è svolta a Malegno, nell’ambito della festa patronale di Sant’Andrea, la tradizionale consegna del Premio Mites Terram Possident. tra i cinque candidati la commissione ha deciso di premiare Fabrizio Minini con la seguente motivazione: “Professionista dell’aiuto ed appassionato dell’umano, costruisce pace nei luoghi di conflitto, a servizio di ogni essere umano vittima della guerra”.

Il premio – una ciotola in argilla pigmentata di Atelier Alida Ceramiche – è stato assegnato durante una serata emozionante, presentata da Dario Pezzoni, impreziosita dagli interventi musicali di alcuni giovani malegnesi, alla presenza dell’assessore della Comunità Montana Massimo Maugeri, del sindaco Paolo Erba e del parroco don Giuseppe Stefini.

L’intervento di Fabrizio Minini, collegato da Odessa, ha consentito al numeroso pubblico di percepire concretamente lo stato d’animo delle popolazioni che abitano in situazione di guerra ormai da lungo tempo. Con la consueta concretezza, Minini ha ipotizzato alcuni percorsi di educazione alla pace che si svolgeranno nei prossimi mesi con bambini ed adolescenti di Malegno.

Il sindaco Paolo Erba, nel suo intervento, ha sottolineato come sia ancora “Pace” la parola chiave del premio 2023. “Viviamo inseriti in una cultura di guerra che pervade anche le nazioni non in stato di conflitto” – ha detto il sindaco. “Ci piace immaginare che esempi come quello di Fabrizio Minini possano aiutarci a trasformare in cultura di pace le nostre azioni quotidiane e che l’esempio di portatore di pace di Minini possa essere spunto per scelte concrete, soprattutto per i nostri ragazzi e giovani”.
A conclusione dell’intervento Erba ha lanciato la proposta operativa di una “scuola di pace” da realizzare in Vallecamonica, dedicata ai nostri ragazzi e giovani, per creare una nuova cultura di pace.

Minini, 45enne camuno, originario di Gorzone, è operatore umanitario per la Croce Rossa  internazionale. Attualmente si trova a Odessa, in Ucraina, dove svolge il ruolo di logista in uno dei luoghi simbolo dei conflitti internazionali di questi ultimi anni. Ha curato la gestione degli aiuti umanitari in Bosnia e Kosovo, Sierra Leone, Mozambico, Sud Sudan, Siria e Libano, Iraq e, dal 2022, Ucraina. E’ entrato in contatto fin da giovane con il mondo della cooperazione durante il periodo di guerra nei Balcani.

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