il Comune di Vione è risultato beneficiario, insieme alla Comunità Montana e ad altri partner di progetto, di un rilevante contributo di Fondazione Cariplo per realizzare il progetto Vione Laboratorio Permanente, che permetterà di sviluppare attività di rigenerazione di alcuni edifici del paese mediante l’ospitalità di gruppi di docenti e studenti di vari istituti universitari, che daranno corso ad attività di progettazione e ricerca di nuove funzioni per gli edifici storici.

La proposta nasce a seguito della pandemia e dai riflessi che questa ha lasciato non solo sulla convivenza civile, ma anche dentro il dibattito pubblico, sui temi divenuti improvvisamente attuali, quali la rigenerazione urbana, la centralità e la rinascita dei borghi, il lavoro a distanza, la mobilità di prossimità. È cominciato così un percorso di riscoperta e di riflessione sulla valenza dei centri storici della Vallecamonica, tra cui quello di Vione, che mantiene non solo la propria identità medievale, ma presenta l’urgente necessità di interventi di rigenerazione per fermare l’abbandono delle case e dare nuova linfa vitale all’esistente.

È nato perciò un progetto di ricerca sulle modalità con cui i paesi di montagna hanno risposto alla necessità di coniugare tradizione e innovazione, che si è sintetizzato nella mostra “Abitare un paese, in montagna” che dall’inverno 2021 si estende sulle facciate delle case di Vione, suggerendo percorsi di intervento e di valorizzazione del costruito. Successivamente sono stati promossi sempre a Vione numerosi incontri con gli architetti contemporanei dell’arco alpino, workshop e laboratori aperti al territorio sui temi della progettazione e dell’allestimento museale. Si sono inoltre aperti canali di interlocuzione con atenei, accademie e centri di ricerca.

Vione rappresenta uno spazio esemplare di un mondo rurale ormai tramontato che oggi fatica a trovare una propria dimensione vitale: la marginalità di Vione rispetto al percorso di sviluppo turistico massivo dei paesi vicini e che hanno costituito il demanio sciabile Ponte di Legno-Tonale, ha permesso al territorio comunale di sottrarsi allo sviluppo edilizio incontrollato, preservando il centro storico con i suoi molti edifici di grande rilevanza storica e architettonica, e costituendo così un’opportunità di diversificazione e distinzione dell’offerta turistica locale.

In questo contesto il progetto Vione Laboratorio Permanente, a partire dall’uso transitorio di alcuni spazi del Comune e della Parrocchia intende sperimentare azioni e funzioni rigenerative che si consolidino in nuovi percorsi di sviluppo per tutto il paese. Ciò in piena coerenza con il bando di Fondazione Cariplo “Spazi in trasformazione”, che ora dà il supporto finanziario per la realizzazione: dei 380mila euro necessari, 250mila sono erogati dalla Fondazione, i restanti 130mila dai partner compartecipanti (il Comune di Vione, la Comunità Montana di Valle Camonica, la Parrocchia San Remigio di Vione, l’Associazione degli architetti camuni ArCa e l’Associazione Gruppo Etnografico dell’Alta Valle Camonica “L Zuf”)

Sono due gli spazi che ospiteranno le funzioni principali del progetto: la Casa Canonica della Parrocchia e le ex scuole medie dove sono allestite le sale del museo etnografico “L Zuf” coinvolgendo con varie modalità una serie di spazi pubblici e privati, quali ad esempio la chiesa abbandonata di San Sebastiano. Inoltre il progetto intende attivare un percorso complessivo di rigenerazione del centro storico che coinvolgerà altri piccoli spazi pubblici.

Gli obiettivi Il progetto VLP intende raggiungere alcuni obiettivi determinati, messi a fuoco ed approfonditi nel corso dei numerosi incontri preparatori di questi ultimi mesi: portare al centro del percorso di rigenerazione del paese la qualità del costruito, come segno di un passato fiorente e come invito ad incontrare la contemporaneità; riattivare la comunità attraverso azioni diffuse di accoglienza, di incontro con esperti e giovani studenti; sperimentare servizi di comunità innovativi attraverso patti generazionali tra anziani e giovani; implementare azioni di recupero e rivitalizzazione dell’economia rurale.

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