Il Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù ha inaugurato sabato l’esposizione: “Dal ghiaccio dello Scorluzzo il vero volto della guerra: fame, freddo, privazioni”, che racconta l’eccezionale ritrovamento effettuato sul Monte Scorluzzo (3084 metri), vetta che domina il Passo dello Stelvio: un rifugio militare austro-ungarico, risalente al primo conflitto mondiale, perfettamente conservato, scoperto all’interno di una grotta poco sotto la cima.

A preservarlo per un secolo è stato il ghiaccio, accumulatosi nell’anfratto a seguito dell’abbandono del ricovero al termine del conflitto, nel 1918. Oltre al manufatto sono stati rinvenuti e catalogati oltre trecento reperti che raccontano, come è raro, le reali condizioni di vita dei soldati della Guerra Bianca.

Il ricovero Austro-ungarico, venne scoperto pochi anni fa, in straordinarie condizioni di conservazione, proprio dai tecnici del Museo della Guerra Bianca di Temù. L’enorme valore storico e l’impossibilità di conservazione sul posto hanno spinto Il Parco Nazionale dello Stelvio e il Museo della Guerra Bianca di Temù ad effettuare il recupero del reperto per l’esposizione.

Ci sono voluti anni, in condizioni operative di notevole difficoltà, per raggiungere il risultato, ha spiegato il presidente del Museo Walter Belotti. Un allestimento temporaneo, finchè non verrà completata la struttura museale in ristrutturazione a Bormio: la futura esposizione è resa possibile da finanziamenti di Regione Lombardia e da finanziamenti dello Stato e dell’Unione Europea in attuazione della strategia nazionale delle Aree Interne.

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