Sembrano lentamente migliorare le condizioni di don Oscar Ziliani, 56enne parroco di Vezza d’Oglio ed Incudine che si trova ancora ricoverato in ospedale a Grossetto dopo essere stato intossicato dal monossido di carbonio di una stufa della struttura in cui si trovava per degli esercizi spirituali.

Con lui, c’era anche don Ermanno Magnolini, sacerdote di Berzo-Monte: anche lui ricoverato, è potuto però già rientrare in Vallecamonica, dove è stato accolto con gioia dalla sua comunità. Per quanto riguarda don Ziliani, invece, i medici sono cautamente ottimisti: venerdì il parroco è stato parzialmente risvegliato per verificare le sue condizioni.

Accertato che non ci sono problemi agli arti né agli organi interni e che la polmonite sta regredendo, don Oscar è stato riportato in camera iperbarica per proseguire il trattamento. Sulla vicenda, nelle ore scorse, è anche intervenuto il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada: “In queste ore viviamo, come comunità diocesana, una forte preoccupazione per le condizioni di salute di don Oscar Ziliani”, scrive il vescovo in una nota, “invito tutte le comunità della nostra Diocesi a ricordarlo nella preghiera ed a pregare per tutte le persone che stanno soffrendo”.

Mons. Tremolada rivolge un invito anche ai Monasteri di clausura, affinché intensifichino la loro preghiera. Il Vescovo, infine, cita le parole di San Paolo VI durante l’Udienza Generale del 20 luglio 1966: “La Chiesa fa della preghiera l’espressione elementare e sublime della fede: credere e pregare si fondono in un medesimo atto; e ne fa l’espressione insieme della speranza”.

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