Un’operazione di soccorso tecnica e impegnativa, terminata quando era già buio. Lo hanno effettuato mercoledì i tecnici del Cnsas della Stazione di Schilpario della VI Delegazione Orobica. Si sono fatti trovare pronti a supporto anche i tecnici delle Stazioni di Clusone (V Orobica) e Media Vallecamonica (V Bresciana).

Questo perchè un escursionista di 37 anni, che era con alcuni amici lungo il sentiero ghiacciato e innevato che porta alla diga del Gleno da Nona, non era in grado di proseguire per una sospetta frattura a una caviglia.

In zona c’era nebbia, la visibilità non consentiva l’avvicinamento con l’elicottero. I soccorritori hanno portato l’attrezzatura necessaria per gli interventi invernali e hanno messo in pratica le procedure che prevedono, oltre all’utilizzo della barella portantina, anche l’impiego di corde, soste, rinvii, ramponi.

I soccorritori, sei in totale, hanno portato l’infortunato a valle; alcuni di loro sono poi tornati indietro per recuperare l’attrezzatura. Un intervento in apparenza di routine come il soccorso di una persona con una frattura, si è rivelato, come accade di frequente, molto complicato per i tecnici del Cnsas. L’escursionista è stato successivamente preso in carico dal 118, che con l’ambulanza lo ha trasportato all’ospedale di Esine.

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