Riflettori di nuovo puntati sulla ex Selca di Forno Allione. La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’ex sindaco di Berzo Demo, Gian Battista Bernardi, e il curatore fallimentare Giacomo Ducoli.

A due mesi dalle elezioni amministrative che riguarderanno anche il Comune di Berzo Demo (commissariato dallo scorso anno per l’altra vicenda giudiziaria che coinvolge il sindaco, quella relativa agli appalti del Comune) la Procura vuole far luce sulle 37 mila tonnellate di rifiuti pericolosi ancora all’interno dei capannoni del sito industriale e sulle conseguenze ambientali che questi depositi stanno causando al terreno dove giacciono da almeno un decennio.

Bernardi e Ducoli sono iscritti nel registro degli indagati e il reato ipotizzato è, appunto, “inquinamento ambientale”. Bernardi per il caso ex Selca non era mai finito sotto inchiesta, mentre il nome del curatore fallimentare non è nuovo agli atti: nel 2019 Ducoli per la stessa vicenda fu assolto da tutti i reati contestati con la motivazione “il fatto non sussiste”. Le nuove contestazioni riguarderebbero però fatti relativi al 2022.

Lo scorso ottobre i carabinieri della compagnia di Breno e quelli del Nucleo operativo ecologico di Brescia si erano presentati nello studio del curatore, oltre che negli uffici del Comune di Berzo Demo, retto dalla commissaria Anna Frizzante, per acquisire nuovi documenti, relativi anche all’attività di bonifica del sito.

La Procura ha incaricato Arpa di eseguire nuovi rilievi già la prossima settimana, per valutare il livello di inquinamento provocato dagli scarti di alluminio ancora presenti nell’area. Si attendono a breve ulteriori sviluppi. Intanto Bernardi sarebbe intenzionato a ricandidarsi come sindaco per il terzo mandato, poiché la normativa glielo consente.

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