Si iniziano a chiarire le dinamiche dell’incidente che hanno portato, lunedì sera, alla morte di Roberto Poiatti, il 58enne originario di Darfo e residente a Trezzo sull’Adda (Bergamo), travolto da un tir sulla A4. Poiatti, che dopo essersi dimesso dall’Arma dei Carabinieri aveva aperto un’attività a Sovere, aveva lavorato fino a tardi: invece che tornare a casa, aveva un appuntamento con un cliente, motivo per cui invece che entrare in A4 dal casello di Bergamo si era diretto con la sua Opel verso quello di Grumello.

Per motivi che non sono ancora chiari e che potrebbero essere riconducibili ad un guasto dell’auto o alla necessità di doversi fermare, l’uomo ha accostato sulla corsia di emergenza: appena uscito dal mezzo, è stato travolto da un tir guidato da un 40enne che, sotto choc, si è fermato sotto il cavalcavia tra Telgate e Chiuduno, dove è rimasto per ore.

I soccorritori giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso della vittima, la cui identificazione è stata resa possibile solo nella mattinata di martedì grazie ai vestiti da parte dei familiari. Roberto Poiatti, nato a Darfo, da giovane si era trasferito a Trezzo sull’Adda con il padre carabiniere.

Seguite le sue orme, era entrato anche lui nell’Arma, che poi aveva lasciato, non prima di aver co-fondato, nel 2009, la sezione di Trezzo dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Uomo con numerose passioni, era anche tra gli organizzatori dei raduni nazionali dei fan di Umberto Tozzi; lascia la moglie Marieke ed i figli Fabio e Davide.

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