Il presidente della Comunità Montana di Vallecamonica Alessandro Bonomelli ha convocato la stampa per intervenire in merito alle affermazioni fatte dal presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, nel corso del convegno sull’agroalimentare lombardo svoltosi il 12 gennaio nell’ambito della 66esima Fiera Regionale di Lonato.

In particolare, l’affermazione di Prandini a Lonato che ha acceso lo scontro è stata: “Una parte delle istituzioni della Valcamonica non smette di mandarci segnali di minacce continue e costanti rispetto a quello che Coldiretti vuole fare, salvare CISSVA”. Il presidente di Coldiretti ha poi fatto riferimento a “persone esposte in termini di incarichi di carattere pubblico”.

“Per quello che mi risulta, non ci sono state minacce nei confronti della Coldiretti. Sarebbe come se un topolino volesse dichiarare guerra a un elefante. Ma se ci fossero state, chiedo scusa a nome dell’ente che rappresento. Se questo non fosse, la foga oratoria ha eccessivamente caricato il presidente Prandini: per questo gli chiedo di rettificare”, ha detto il presidente Bonomelli davanti ai giornalisti. “Sono stufo di questo ping pong che la stampa locale ha definito ‘guerra del latte’, una guerra che non possiamo permetterci. Stemperiamo i toni e vediamo di trovare delle soluzioni” ha proseguito Bonomelli dalla sede dell’ente a Breno.

La questione, come noto, riguarda l’operazione messa in atto a suo tempo dagli enti comprensoriali per valorizzare i prodotti caseari, con al centro proprio il Caseificio Sociale della Vallecamonica e del Sebino, presente sul territorio da più di 40 anni. Un’operazione che ha visto a più riprese l’intervento economico degli enti comprensoriali, ma che ha subìto una battuta d’arresto nel momento in cui, nel 2022, l’assemblea di CISSVA ha rigettato le modifiche statutarie proposte da Comunità Montana e BIM, riconfermando il CDA e rifiutando l’intervento degli enti pubblici per la sua gestione.

È noto inoltre che ad aprile 2023 la Comunità Montana di Valle Camonica ha pubblicato un nuovo bando “per la realizzazione di una nuova struttura per la trasformazione e commercializzazione del latte di Valle Camonica”, per individuare un partner privato disposto a investire in una nuova struttura.

CISSVA infatti, come sottolineato anche dal presidente di Comunità Montana, gestisce ad oggi un terzo del latte prodotto in Valle Camonica: “L’intenzione è quella di fornire una risposta anche a tutti gli altri allevatori che non lavorano con CISSVA” ha affermato Bonomelli. Il bando, che prevede l’assegnazione di 1,5 milioni di euro da parte di Comunità Montana a fronte di un investimento complessivo di circa 4 milioni, è stato assegnato ad Agricoltura Etica nella Valle dei Segni e al progetto della nuova latteria hanno aderito 18 aziende agricole del territorio.

Il presidente ha ribadito che “il ruolo di CISSVA non è mai stato disconosciuto dagli enti comprensoriali e che la nuova latteria non vuole essere un antagonista dello storico caseificio. È necessario trovare una strada che vada bene per tutti” ha concluso il presidente.

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