Nel corso dell’assemblea di Comunità Montana e BIM del 27 dicembre è arrivata l’approvazione della mozione sul progetto inerente “l’ampliamento del demanio sciabile Medio Tonale – Cima Sorti”, presentata da Gruppo civico e Gruppo civico per la Valle con la quale si impegna il presidente, la Giunta esecutiva della Comunità e il Consiglio di amministrazione del Bim ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di sostenere il progetto.

L’unico Comune che non ha votato è stato quello di Cerveno, con il sindaco Marzia Romano, delegata all’ente comprensoriale. Proprio la prima cittadina ha deciso, all’indomani dell’astensione, di spiegare con un post le motivazioni che hanno portato alla presa di posizione, che – viene precisato – non è legata ad un atto di mera opposizione e ostruzionismo verso il direttivo o la maggioranza, nè al contrasto politico nè scaturisce da un sentimento puramente ecologista.

Romano spiega: “Siamo contrari al target cui si rivolge il progetto, ovvero al turismo di massa, dei grandi numeri. La montagna non è un parco giochi e merita rispetto, non deve necessariamente essere alla portata di tutti, bensì di chi ne comprende la meraviglia e si attrezza mentalmente e fisicamente per affrontarla”. Il primo cittadino rimarca poi l’appartenenza della Valle alla Riserva della Biosfera e chiede: “Perché non proporre progetti di adeguamento della viabilità a servizio di chi può affrontare l’alta montagna e lo vorrebbe fare senza vivere l’intervento antropico?”

Nel post si prosegue parlando di “visione miope del progetto” facendo riferimento agli esiti del lavoro di indagine di ADA270, di cui è partner la stessa Comunità Montana e dal quale si evince un dato ad oggi irreversibile di cambiamento climatico che negli ultimi anni ha messo in evidente sofferenza il ghiacciaio. L’ area interessata dal progetto di nuovi impianti e piste parte da quota 1600m per arrivare alla quota massima di 2500m, oltretutto su un versante esposto al sole, ribadisce Marzia Romano.

Altri sono i punti che non convincono Cerveno: il costo dell’investimento (60 milioni di euro) ed il suo bilancio di sostenibilità, non meramente economico, ma soprattutto sociale ed ambientale. A tal fine l’amministrazione cervenese ha chiesto che Comunità Montana garantisca il monitoraggio dell’evoluzione del progetto affinché sia rivisto in adeguamento alle criticità più evidenti.

Il Comune di Cerveno non ha votato nemmeno l’approvazione di Dup e Bilancio: “Entrambi sono per buona parte legati a progetti e fondi che la Fondazione Valle dei Segni vorrà gestire e alla quale Cerveno non ha aderito come ente fondatore appunto per una serie di motivi, soprattutto per l’idea di rilancio che vede ancora una volta la costruzione di nuove strutture e nuovi ingenti investimenti”.

Chiarita la presa di posizione, l’amministrazione di Cerveno ha dichiarato di aver ricevuto numerosi apprezzamenti, e a tal proposito Marzia Romano commenta: “Speriamo che questo evento possa essere motivo di un confronto e di una riflessione politica, che da tempo manca in Valle, su temi davvero fondamentali e già in super ritardo”.

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