Strano ma vero, l’abbondanza di piogge cadute nel mese di maggio non ha del tutto risolto la crisi idrica con cui numerosi Comuni della Vallecamonica hanno avuto a che fare per più di un anno. Così in alcuni casi, le ordinanze anti-spreco restano in vigore, soprattutto a causa di alcuni problemi legati alle reti idriche del territorio.

A Braone, ad esempio, si stanno registrando delle difficoltà di fornitura di acqua potabile ad alcune abitazioni: si è reso così necessario adottare misure straordinarie, tramite un’ordinanza firmata nelle ore scorse da Sergio Mattioli, sindaco del paese, “al fine”, si legge, “di garantire a tutti i cittadini di poter soddisfare i fabbisogni primari per usi alimentare, domestico ed igienico”.

Quindi, fino a revoca è stato disposto che l’irrigazione ed annaffiatura di giardini e prati potrà avvenire solo dalle ore 23:00 alle 06:00 e per non più di trenta minuti; previsti anche il divieto di lavaggio di aree cortilizie e piazzali, di veicoli privati (ad esclusione di quello svolto dagli autolavaggi) e di riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine private.

“Un corretto uso delle risorse naturali”, è scritto infine nell’ordinanza, “è da sempre una necessità primaria. L’acqua, risorsa essenziale per la vita, deve essere salvaguardata da possibili sprechi soprattutto in una situazione di carenza”.

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