Nemmeno dieci giorni fa l’annuncio del sindaco Federico Laini: la ex caserma della Guardia di Finanza di Pisogne, vuota da due mesi, accoglierà alcune famiglie ucraine. Da subito volontari e professionisti hanno impiegato il loro tempo libero per tinteggiare le pareti, mettere in sicurezza gli impianti, ripulire le stanze e adattarle ad ospitare tre famiglie. Ai lavori si è unito anche un gruppo di signore ucraine residenti a Pisogne. E la struttura di proprietà del Comune, che si accollerà le utenze, è ormai pronta per essere aperta ai profughi.

Sul territorio sono già una trentina gli ucraini ospitati, tutti sistemati in case di amici e parenti. Una ventina di loro si potrà trasferire in queste stanze. Che non saranno solo di accoglienza e rifugio, come ha dichiarato il sindaco “Ma anche di integrazione, che li faccia sentire accolti dalla comunità e che tenga conto del fatto che ad oggi non si sa quanto durerà questa emergenza”. I bambini ucraini giunti nella cittadina sebina già dalla scorsa settimana sono stati accolti dall’Istituto comprensivo Corna Pellegrini.

Ma Pisogne è molto vicina all’Ucraina anche grazie al suo gemellaggio con Kistancin, in Polonia. In virtù di questo sodalizio, l’associazione DomaniZavtra Odv ha caricato un TIR con beni di prima necessità e farmaci. L’associazione scaricherà presso il comune polacco parte degli aiuti, riuscendo ad entrare in territorio ucraino per completare la missione. DomaniZavtra ha in programma per il fine settimana anche la partenza di due furgoni con medicinali e farmaci salvavita, frutto delle continue donazioni ricevute.

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