C’è anche il progetto camuno “La memoria delle pietre” tra quelli selezionati dal prestigioso Osservatorio permanente del Design dell’Adi, l’Associazione per il Disegno Industriale, che ogni anno individua il miglior design italiano e lo presenta all’interno di un percorso composto da un annuario, un sito dedicato ed una serie di mostre.

“La memoria delle pietre”, avviato quattro anni fa da Milena Berta, scultrice ed artista visiva di Vezza d’Oglio e da Alessandro Pedretti, musicista, con il sostegno del Distretto Culturale di Vallecamonica e della Regione, figura nella categoria “Design per il sociale” e, come tutti gli altri progetti selezionati, ora può ufficialmente concorrere al Compasso d’Oro, importante premio nazionale di design.

Il progetto in questi anni si è snodato tramite dieci installazioni in pietra posizionate nei pressi delle cave di alcuni Comuni (Darfo Boario Terme, Angolo Terme, Lozio, Braone, Ono San Pietro, Capo di Ponte, Vezza d’Oglio, Cevo e Vione), affiancate da un Qr Code per ascoltare brani creati dai suoni della lavorazione delle pietre stesse.

L’idea ha avuto lo scopo di valorizzare i siti estrattivi camuni e farli diventare punto di riferimento per l’arte, tanto da essere stati anche location del festival musicale S/Tones e di alcuni laboratori didattici. “La memoria delle pietre” farà così parte della mostra itinerante dell’Adi Design Index, visitabile a Milano fino a 27 novembre ed a dicembre a Roma. In particolare, il progetto è rappresentato da una scultura in calcare nero venato della Concarena, un Qr code che testimonia l’intervento multidisciplinare ed un video che raffigura l’intero processo creativo.

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