La cosiddetta “protesta dei trattori”, intrapresa da più di una settimana ormai dagli agricoltori italiani ed europei, non aveva ancora toccato la Vallecamonica, dove però l’agricoltura è un settore assolutamente non secondario.

Gli agricoltori camuni hanno rimediato oggi, a Breno, con una pacifica marcia a bordi dei loro trattori lungo la via principale del paese. Intorno alle ore 10:30, via Mazzini è stata inondata da decine di trattori e dal rumore dei loro clacson, per un’iniziativa che ha risposto al nomdi “Riscatto camuno”, autorizzata ed a cui erano stati invitati tutti gli agricoltori ed allevatori locali.

Impossibile non accorgersi del loro passaggio, che non ha causato disagi se non agli automobilisti di passaggio a Breno proprio in quel momento, rimasti bloccati per qualche minuto in centro paese. Un’attesa, la loro, che non ha suscitato malumori, ma comprensione per questa manifestazione che, così come nel resto d’Italia, vuole accendere i riflettori sulle difficoltà del settore.

Gli agricoltori camuni che hanno partecipato alla manifestazione, e che dopo aver occupato via Mazzini hanno sostato con i loro mezzi nell’area industriale di Breno, fanno le stesse richieste dei loro colleghi a livello nazionale: maggiore tutela per il loro lavoro, una revisione della politica agricola europea (che, pur vicina ai temi ambientali, rischia di andare a loro discapito) e la tutela dei prodotti made in Italy.

Un appello alle istituzioni, insomma, affinché l’agricoltura tutta sia preservata in un contesto in cui il mondo sta cambiando ed ha bisogno di soddisfare nuove necessità. Gli agricoltori camuni chiedono, ovviamente, che anche le istituzioni locali (in primis la Comunità Montana) e regionali tengano conto delle loro richieste, con particolare attenzione alle produzioni made in Vallecamonica, prodotti locali capaci di avere successo anche fuori dai nostri confini, grazie al duro lavoro di uomini e donne; un lavoro che oggi è sceso in piazza anche in Valle.

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