La magistratura ha deciso di non far eseguire l’autopsia sul corpo della ventunenne di Ponte San Pietro Ilaria Santini, che ha perso la vita lunedì pomeriggio in Vallecamonica, sulla ss42 all’altezza di Ceto. La giovane bergamasca era alla guida della sua Fiat 500 per raggiungere le montagne camune, forse per trascorrere qualche ora all’aria aperta leggendo un libro.

L’autorità giudiziaria di Brescia ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma di Ilaria alla famiglia: giovedì alle 15:00 saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale della frazione Locate, dove la giovane viveva con i genitori e i fratelli.

Terminati i rilievi sulla statale 42, il corpo senza vita della ventunenne era stato portato nella camera mortuaria dell’ospedale di Esine, inizialmente a disposizione della procura bresciana per eventuali ulteriori accertamenti, ritenuti non necessari alla luce della ricostruzione della dinamica del sinistro effettuata dalla Polizia stradale.

La ragazza avrebbe perso il controllo della piccola utilitaria, finendo fuori strada proprio mentre in direzione opposta scendeva un autoarticolato condotto da un 46enne di Udine. L’uomo ha visto il pericolo e ha tentato invano di evitare l’impatto con l’auto sterzando. A causare lo schianto potrebbe essere stato un malore, ma anche un guasto meccanico o una distrazione. Di certo non l’utilizzo del cellulare alla guida, poiché è stato ritrovato nello zaino insieme ad alcuni libri.

L’ennesimo incidente mortale sulla ss42, che ricorda quello in cui perse la vita, a inizio gennaio, Francesca Pirali, 29enne di Busto Arsizio che si schiantò tra l’uscita di Darfo e Boario mentre guidava la sua Fiat Panda in direzione Edolo: anche lei aveva improvvisamente invaso la corsia opposta finendo contro un mezzo pesante, che, per cercare di evitarla, era finito nella scarpata.

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