Lunedì 18 marzo: è questa la data scelta dal Parlamento europeo per discutere la vicenda legata al cantiere al Lago Bianco, al Passo Gavia, che ha mobilitato non poche persone e comitati con richieste di interrompere i lavori per salvaguardare lo specchio d’acqua in quota.

La questione è giunta a Bruxelles grazie ad una petizione inviata dal Comitato Salviamo il Lago Bianco, che fin dall’apertura del cantiere si sta mobilitando per evidenziare i danni ambientali che questo starebbe creando. L’opera, va ricordato, riguarda la realizzazione di un impianto di captazione delle acque, a favore dell’innevamento artificiale della pista Valtellina di Santa Caterina Valfurva.

I lavori, però, sono stati subito contestati da più parti, alla luce di alcuni danni che sarebbero stati arrecati all’ambiente circostante. Il cantiere, aperto a luglio, è stato chiuso ad ottobre, poco prima dell’arrivo della stagione invernale, ma dopo che anche dal Parco Nazionale dello Stelvio era giunta la richiesta di sospensione per verificare gli effettivi danni.

“Visto il totale immobilismo di tutti gli enti nazionali chiamati in causa ci affidiamo alla Giustizia Europea”, scrive il Comitato Salviamo il Lago Bianco, che ricorda che giá nel 2007 la Repubblica Italiana fu condannata per alcune azioni compiute in pieno Parco dello Stelvio. “Ci auguriamo che l’Europa applichi ancora la mano pesante nei confronti della recidiva devastazione perpetrata in luoghi che dovrebbero avere livelli di tutela altissimi” scrivono ancora gli attivisti su Facebook.

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