(Foto da L’Eco di Bergamo)

Si chiamava Ilaria Santini e avrebbe compiuto 22 anni a fine aprile la vittima del terribile schianto avvenuto attorno alle 14:30 di lunedì pomeriggio lungo la statale 42, a Ceto nei pressi dell’uscita per Capo di Ponte.

Ancora non è chiaro perché Ilaria, studentessa universitaria che viveva nella frazione di Locate di Ponte San Pietro, si trovasse sulla superstrada camuna, sola, con appoggiato sul sedile uno zaino con soltanto alcuni libri e il cellulare. Forse era diretta verso un luogo dove studiare in tranquillità all’aperto, approfittando della giornata di sole.

All’improvviso però ha perso il controllo della vettura, una Fiat 500, e ha invaso l’altra corsia di marcia, proprio quando, diretto verso Breno, scendeva un autoarticolato di una ditta friulana condotto da un camionista 46enne residente a Udine. Il conducente ha visto la piccola utilitaria fuori controllo e ha fatto di tutto per evitarla, finendo a sua volta fuori strada. Un impatto violento ha però distrutto l’auto e ucciso sul colpo Ilaria.

Immediati i soccorsi dell’auto medica dell’Areu e dell’ambulanza dell’associazione di volontari Arnica di Berzo Demo, che hanno operato con i vigili del fuoco di Edolo. La salma di Ilaria, a disposizione dell’autorità giudiziaria, è stata ricomposta nella camera mortuaria dell’ospedale di Esine. Nello stesso nosocomio è stato ricoverato sotto shock il camionista, che non ha riportato ferite o lesioni.

Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli agenti della Polizia stradale di Darfo Boario Terme un malore, una distrazione oppure un guasto sarebbero all’origine della drammatica uscita di strada.  La super è rimasta chiusa per oltre 2 ore e il traffico si è riversato sulla ex statale.

La giovane bergamasca lascia il papà Sergio, la mamma Emanuela Arrigoni, e due fratelli, Nicola di 25 anni e Davide di 19.

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