Non è una sorpresa: questo 2022 è stato un annus horribilis per il lago d’Iseo, i cui livelli nel corso di tutti e dodici i mesi dell’anno, sono sempre stati sotto la media. E’ così anche a dicembre, con l’asticella che sta sotto i 50 centimetri rispetto alla media stagionale.

Complessivamente, il 2022 ha registrato un calo di risorse idriche per il Sebino pari a -46%, ovvero 788 milioni di metri cubi contro i 1.700 di media. I motivi sono sotto gli occhi di tutti: l’anno si è aperto con un’emergenza idrica causata dalla siccità, amplificata in estate dalle temperature record segnate sui termometri, tanto da spingere non pochi Comuni ad emanare ordinanze per limitare il consumo di acqua solo per lo stretto necessario.

La scarsa neve caduta l’inverno scorso ha contribuito a rendere più secco il lago, che però ha potuto contare sulle sedici derivazioni irrigue di sette centrali idroelettriche, fondamentali per garantire l’irrigazione dei campi durante i mesi caldi.

Consapevoli che queste crisi potrebbero diventare sempre più frequenti, bisogna agire di conseguenza, puntando su nuove sperimentazioni e piani da mettere in atto per garantire la produzione da una parte e, dall’altra, fare in modo che il lago d’Iseo si veda garantito un livello che lo renda anche esteticamente presentabile ai turisti.

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