Da livelli minimi a livelli da record per il periodo: c’è da dire che il lago d’Iseo, in queste settimane, è stato testimone e simbolo del repentino cambio di meteo che è sotto gli occhi di tutti (e non solo in Lombardia: il pensiero va all’Emilia Romagna ed ai danni causati dall’ondata di maltempo che ha anche provocato tre vittime).

Le ultime rilevazioni parlano chiaro: nella giornata di martedì il Sebino ha raggiunto i 110 centimetri, numeri impensabili fino a poche settimane fa. Erano 65 anni che il lago non arrivava a questi livelli nel periodo corrente: l’ultima volta risale al 1958.

Il lago è tornato a crescere grazie alle precipitazioni, ma anche agli afflussi a lago da parte dei fiumi e dei torrenti, il cui flusso è anch’esso aumentato, fino a raggiungere i 116 metri cubi di acqua al secondo. Va detto che il lago d’Iseo è tornato a crescere anche grazie alle decisioni messe in campo dal Consorzio dell’Oglio sulla diga di Sarnico, per ridurre i consumi di acqua. Il lago è pieno, dunque, ma da parte degli agricoltori resta la preoccupazione per la stagione irrigua: secondo le associazioni di categoria, l’acqua caduta in questi giorni sarebbe sufficiente per circa un mese e mezzo.

Fenomeni come quelli a cui stiamo assistendo, una volta eccezionali, stanno purtroppo diventando una normalità di cui bisogna tenere conto. Dalla Regione Lombardia, intanto, è giunto l’ok per l’aggiornamento delle regole sulle deroghe al deflusso minimo vitale e deflusso ecologico, definendo criteri, modalità e tempistiche. Un provvedimento per andare incontro alle esigenze di Consorzi ed enti di gestione delle acque, in caso di necessità.

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