Il Comune di Vezza d’Oglio, amministrato da Diego Occhi, da qualche giorno ha annunciato l’appuntamento che in tanti si auspicavano, ovvero un’assemblea pubblica nel corso della quale l’amministrazione spiegherà i dettagli del tanto discusso progetto della passerella sospesa della Val Grande. L’opera che collegherà le due sponde montane, da Tù a Grano, costerà 2 milioni di euro.

Sull’utilità di questa nuova struttura, ancora da realizzare ma già progettata dal Comune, potranno esprimersi i residenti, poiché, in seguito a una raccolta firme portata avanti dal comitato Vezza Sostenibile, è stato indetto un referendum per domenica 25 giugno per dire “Sì” o “No” all’opera. Perché sia ritenuto valido è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritto al voto più uno. Un mese prima di questa consultazione, l’amministrazione ha indetto l’assemblea: si terrà mercoledì 24 maggio alle 21:00 nella Sala Vip del Centro Eventi Adamello.

La pagina Facebook del Comune ha annunciato l’appuntamento definendo la passerella (o ponte tibetano) “un’opportunità di sviluppo turistico dell’Alta Valle Camonica”. Il post non è passato inosservato e si stanno susseguendo da giorni commenti, per la maggior parte contrari all’opera.

Ad esprimersi sui social sono tanti turisti e proprietari di seconde case, che però il 25 giugno non potranno votare al referendum. Tutti d’accordo sul fatto che Vezza non abbia bisogno dell’attrazione della passerella, in molti convinti che il paese dell’alta Valle sia amato e frequentato da chi cerca tranquillità, quiete e relax (meno riscontrabili in centri ad alto tasso di attrattività come Ponte di Legno e le sue aree più turistiche), parecchi che associano la realizzazione della passerella a una deturpazione del paesaggio.
Appuntamento domani sera per ascoltare le ragioni di chi è favorevole e crede nel progetto per incentivare il turismo e soprattutto la sua destagionalizzazione.

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