Impresa riuscita. Lo sciatore paralimpico di Colere Davide Bendotti, che fa parte della Polisportiva Disabili di Vallecamonica e che ha partecipato alle Paralimpiadi 2018 e a quelle 2022, ha raggiunto il 12 luglio la Punta Gnifetti, sul Massiccio del Monte Rosa e di conseguenza la Capanna Osservatorio Regina Margherita, il Rifugio alpino più alto d’Europa, con i suoi 4560 m.

Questa due giorni, nata da un’intuizione dell’Associazione Pollini, a fianco della FISIP dal 2021, e dal celebre alpinista Luca Colli, viaggiatore – trekker – alpinista di fama internazionale ha visto Bendotti realizzare un sogno.

L’azzurro ha potuto contare sul fondamentale ruolo svolto da Ioris Turrini (Presidente della Società delle Guide Alpine di Gressoney) e sul supporto logistico della Scuola di Alpinismo Corpo Guide di Alagna, oltre che sulla presenza di Matteo Pollini, rappresentante sul campo dell’Associazione Pollini. Lunedì il gruppo si è ritrovato ad Alagna Valsesia (Vercelli) per poi raggiungere Punta Indren (3260 m) con gli impianti di risalita. Da lì il team ha attraversato il ghiacciaio di Indren e successivamente raggiunto il Rifugio Città di Mantova (3498 m), dove è stato allestito il Campo Base tendato e gli alpinisti hanno trascorso la notte. Martedì, attorno alle ore 5:00, la squadra si è mossa in cordata per dirigersi verso il Rifugio Gnifetti (3647 m), oltrepassare il Balmenhorn (4167 m), il Colle del Lys (4300 m) e immettersi sulla parte finale dell’ascesa che ha portato i protagonisti sino al traguardo di Capanna Margherita (4560 m).

Bendotti, che per l’ascensione ha utilizzato le stampelle speciali in alluminio progettate da Renato Brignone (Technical Manager di Tompoma Srl) è poi sceso con i suoi amati sci. “È stata una due giorni che difficilmente scorderò – racconta Davide – e dove mi sono veramente divertito. I timori della vigilia erano relativi soprattutto ai passaggi sul ghiacciaio con i rampocini e le stampelle e a come avrei reagito all’altitudine. Devo ammetterlo invece che la gamba e le braccia hanno affrontato senza problemi le pendenze più severe e anche la quota non l’ho subita. Poi ho provato una forte emozione quando alla Capanna Margherita ho indossato i miei sci per ridiscendere. In quel momento mi sono sentito a casa”.

“In un’impresa come questa vince la volontà di superare i limiti e di abbattere barriere” ha commentato il trekker Luca Colli “La professionalità e la preparazione atletica di Davide si sono combinati con l’eccezionalità di un’impresa non solo sportiva. Abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia paralimpica e lo abbiamo fatto in un posto meraviglioso come il Monte Rosa”.

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