A nove mesi dalla sua scomparsa ed a sei dal ritrovamento del suo corpo, venerdì pomeriggio si sono tenuti nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Chiesanuova (quartiere di Brescia), i funerali di Laura Ziliani.

Per l’ultimo saluto all’ex vigilessa di Temù c’erano numerose persone: semplici cittadini, rappresentanti delle istituzioni (tra cui Roberto Groppelli, sindaco di Roncadelle, dove viveva la donna) e delle associazioni, ma anche colleghi, amici, ed, ovviamente i familiari.

Una delle prime persone a giungere in chiesa è stata la madre Marisa, seguita poi da Massimo e Michele, fratelli di Laura, e da Lucia, figlia mezzana. Silvia e Paola, le altre due figlie di Laura Ziliani ora in carcere (così come Mirto Milani, compagno della maggiore) con l’accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere, non hanno ottenuto invece dalla Procura il permesso di prendere parte alla cerimonia, celebrata da don Santo Chiapparini, già parroco in passato di Berzo Demo, Paisco, Loveno e Malonno.

“Penso all’amore che Laura aveva per le montagne della Vallecamonica”, ha detto il parroco durante l’omelia, “posso proclamare con li che al termine della scalata non c’è la scalata, ma la sommità, al termine della morte, c’è la vita”. Dal vescovo bresciano in Brasile Carlo Verzeletti è invece giunta una lettera rivolta alla madre di Laura. A fine cerimonia la salma è stata sepolta nel cimitero Vantiniano a Brescia.

[Foto da Giornale di Brescia]

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