Le camune Angela e Francesca Pedretti si sono laureate lo stesso giorno nella stessa città, nella stessa facoltà e nello stesso indirizzo. Sono anche nate lo stesso giorno, 23 anni fa, e hanno vissuto di pari passo l’intero percorso scolastico, dall’asilo fino all’Università, fino a tagliare insieme l’importante traguardo della laurea triennale, il 5 marzo scorso.

Gemelle omozigoti, figlie di Renato e di Caterina Facchini, di Grevo di Cedegolo, hanno concluso brillantemente la Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni al Politecnico di Milano. Per la discussione della tesi hanno scelto pettinatura e abiti uguali, ma non l’argomento degli elaborati: per Angela “Carmelo Silva, una vita tracciata a matita”, ovvero l’analisi delle opere del disegnatore e umorista di Treviglio che raccontava sui quotidiani le partite e le gare sportive tramite schizzi e disegni; per Francesca “Spazio urbano, contesto sociale e ambito culturale nei progetti architettonici. Da Jan Gehl al mio portfolio”, con riferimento all’architetto danese consulente di progettazione urbana impegnato nella creazione attiva di future città eque, sane, sicure e sostenibili per tutti.

Sorelle creative e dinamiche, molto unite ma determinate a percorrere ognuna la propria strada, sulle rispettive tesi si sono ringraziate a vicenda: “Come durante tutti i passaggi nella nostra vita, anche durante questa avventura ci siamo sostenute, essendo una la spalla dell’altra”.

Gli ultimi anni gli Erasmus le hanno allontanate: Francesca è stata a Gran Canaria nell’anno accademico 2020/2021, proprio nel periodo della pandemia, Angela ha trascorso invece l’anno accademico precedente a Toledo. Nonostante ciò sono sempre state allineate con gli esami e si sono laureate nella stessa giornata, circondate da tanti amici e dalla famiglia.

Dopo un po’ di meritato relax, le gemelle punteranno alla magistrale: relativamente al tema ambientale, stanno pensando all’indirizzo di architettura degli interni delle strutture navali. E chissà che fra due anni non si trovino di nuovo a indossare la corona d’alloro nello stesso giorno.

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