Che i disagi sulla Brescia-Iseo-Edolo siano quasi all’ordine del giorno lo sanno bene i numerosi pendolari che, principalmente per studio o lavoro, devono salire sui treni che attraversano la Vallecamonica quasi quotidianamente.

Una serie di problematiche che sono evidenziate anche dall’ultimo rapporto Pendolaria, stilato ogni anno da Legambiente e relativo a tutte le linee ferroviarie italiane. Il documento prende in analisi il periodo settembre-dicembre 2022, evidenziando per le linee lombarde più o meno gli stessi problemi: treni poco frequenti, linee a binario unico, carenze infrastrutturali.

Nel Bresciano, Legamente punta il dito in particolar modo sulle linee Brescia-Parma, Brescia-Cremona e Brescia-Bergamo, considerate tra le più carenti della Lombardia. Ma non se la passa bene neanche la Brescia-Iseo-Edolo, a cui il Pendolaria riserva parole poco edificanti: “La sua offerta”, si legge, “si compone di treni con cadenzamento nemmeno biorario, su orari che non tengono in nessun conto le esigenze dell’utenza e con una percorrenza, su una tratta complessiva di cento chilometri, mai inferiore alle due ore, ma spesso superiore a causa di frequenti interruzioni della linea dovute a materiale e infrastrutture ammalorate e vetuste”.

E a poco serve il lavoro per far diventare la Vallecamonica la prima Hydrogen Valley italiana, ovvero la prima area percorsa solo da treni a idrogeno, iniziativa considerata da Legambiente “un’alternativa alla elettrificazione più costosa e per nulla performante sotto il profilo energetico e nemmeno del miglioramento del servizio”.

A livello regionale, invece, ci sono da riconquistare quei pendolari che dopo la pandemia hanno deciso di spostarsi in altro modo: nel 2019 sui binari della Lombardia (che vanta la flotta più grande d’Italia) viaggiavano 820mila persone, scesi del 30,5% nel 2021; per il 2022 si stima un ulteriore calo del 20%.

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