Mercoledì 30 marzo alle 16:00 si svolgerà presso il CFP Zanardelli di Ponte di Legno l’evento di premiazione del concorso “Il territorio riceve risposte dai giovani”, nell’ambito del progetto “Segni di Futuro”.

L’iniziativa, lanciata negli scorsi mesi, ha invitato i giovani del territorio a proporre una propria idea, sollecitazione sul futuro della Vallecamonica.

Sono state ammesse otto proposte che hanno toccato tanti temi e ambiti di riflessione: dalla proposta di collaborazioni innovative in ambito enogastronomico, alla riscoperta dei valori della montagna, dalla promozione della mobilità sostenibile alla sensibilizzazione al tema dell’insicurezza alimentare, passando anche attraverso la riscoperta di una vera e propria “cultura Camuna” attraverso la condivisione in chiave moderna di usi e costumi tradizionali o attraverso il dialogo e il confronto tra generazioni. Alcune proposte hanno messo in evidenza come la musica o la satira possano essere di sprone per migliorare il territorio.

Una giuria di imprenditori, amministratori locali e giovani ex partecipanti ai percorsi di “Segni di Futuro” hanno valutato le proposte pervenute e assegnato alle tre idee giudicate migliori il premio in palio di 500 euro.

Il premio verrà consegnato nel corso dell’evento da Alberto Rizzi, presidente della giuria e direttore generale di Finanziaria di Valle Camonica, sponsor del concorso. Nel corso dell’incontro interverranno anche don Fabio Corazzina, sacerdote bresciano da sempre in prima linea sui temi sociali, che parlerà ai giovani di protagonismo e Diego Zarneri, amministratore di Limes Farm, il neonato coworking di Cividate Camuno (Brescia), che parlerà di innovazione in Valle Camonica.

Ci sarà spazio infine per una testimonianza di Susy Moreschi e Paola Regola del progetto Segni di Futuro sull’indagine ancora in corso sul tema lavoro e occupazione in Vallecamonica che ha coinvolto più di mille giovani del territorio, per capire realtà, prospettive e aspirazioni degli under 30.

Ne è emerso che il dato della disoccupazione nel territorio camuno non è drammatico rispetto alla media del Paese, ma la qualità del lavoro è bassa. La condizione dei giovani è quella prevalentemente di lavoro dipendente e i ragazzi sono costretti ad accettare la prima offerta, anche se spesso non è adeguata al proprio titolo di studio. Nell’incertezza i ragazzi prediligono la stabilità, c’è poca propensione all’imprenditoria, anche intorno ai 30 anni, e di conseguenza poco sviluppo.

I giovani della Valle Camonica si danno da fare e non c’è abbattimento, ma chi sceglie di andare via fatica a tornare perché sa che difficilmente troverà un’occupazione in linea con i propri studi e con le proprie aspettative.

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