Si è conclusa lunedì scorso l’avventura di Leonardo 3D, la mostra che da Milano è giunta in Vallecamonica, a Boario Fiere, e che ha accolto nel corso di questa estate ed autunno, 12mila visitatori. La mostra era prevista in primavera, ma la pandemia ha cambiato i piani: nonostante questo, gli organizzatori sono riusciti a portare a casa l’evento, dimostratosi molto apprezzato dai camuni ed anche da visitatori che sono venuti apposta in Valle. Abbiamo chiesto a Paola Abondio, artefice dell’arrivo della mostra (andata in scena l’anno scorso a Milano) di tracciare un bilancio di questa esperienza.

“A parte la stanchezza accumulata (ride, ndr), è stata un’esperienza positiva!”, ha raccontato ai nostri microfoni, “la partecipazione c’è stata: non abbiamo raggiunto l’obiettivo di visitatori che ci eravamo prefissati, anche perché dal 15 ottobre ci sono state nuove restrizioni anti-Covid per cui 3mila studenti che avevano già prenotato la visita non sono più venute. C’è da dire però che abbiamo un po’ recuperato con le famiglie, anche se 3mila persone che all’improvviso fanno saltare la prenotazione hanno rappresentato un problema”.

“La ricchezza di tutto quello che ha lasciato questa mostra supera però queste difficoltà”, ha poi aggiunto, “abbiamo organizzato numerose iniziative con l’obiettivo di sollecitare culturalmente il territorio, come concerti e lezioni di yoga nella sala immersiva, apprezzate da tutti”.

Leonardo 3D ha dimostrato che anche la Vallecamonica può ospitare i grandi eventi. Resterà un caso unico o potremo prossimamente vederne altri?

“L’idea era di aprire una strada e vedere come crescere. Sicuramente non può farlo un dilettante allo sbaraglio come sono stata io: in corso d’opera mi sono resa conto che mi mancavano alcune competenze ed una rete alle spalle. Questa mostra è stata possibile grazie agli imprenditori locali, così come dagli enti pubblici: è un sistema che potrebbe essere messo in atto anche in futuro, ma dandolo in mano a persone con le giuste competenze. Bisogna anche riflettere su come far uscire la bellezza della Vallecamonica: tanti visitatori della mostra provenienti da fuori sono rimasti sorpresi da quante cose si possono vedere nel nostro territorio, dalle incisioni rupestri di Luine e Capo di Ponte al borgo di Bienno, luoghi che abbiamo consigliato grazie al materiale che ci ha passato la Comunità Montana. Potremmo pensare ad una sala immersiva (una delle aree più apprezzate della mostra) dedicata alle nostre incisioni ed altre particolarità e portarlo in giro, per far conoscere la Valle tramite la tecnologia informatica. Abbiamo le competenze per farlo: basta unire le forze”.

La bellezza nella mostra è stata anche nella capacità di coinvolgere le cooperative ed associazioni del territorio, anche se l’emergenza sanitaria ha costretto a ridurne la presenza…

“All’inizio pensavamo di coinvolgerle di più, affidando ai ragazzi delle cooperative sociali alcuni servizi come il bar ed il bookshop. Poi il Covid ha cambiato tutto: abbiamo però fatto una raccolta fondi tra tutti i visitatori. Il ricavato andrà a Spazio Autismo ed alla Cooperativa Azzurra. Inoltre, tra tutte le persone che hanno effettuato una donazione, due riceveranno un volume su Leonardo scritto da Alberto Angela ed autografato”.

Share This