Dopo i due anni di Covid, durante i quali l’influenza è stata marginale anche grazie alle misure di contenimento come isolamenti e uso di mascherine, stavolta il virus influenzale sta colpendo in maniera dura e molto prima del tempo, anche in provincia di Brescia.

Secondo le stime 20mila bresciani sono a casa con febbre alta, tosse secca insistente, raffreddore e malessere generale. L’influenza stagionale è arrivata dall’Australia in anticipo, nel pieno della campagna vaccinale.

I più colpiti sono i bambini piccoli, fino a 4 anni, ma si contano molte assenze anche nelle scuole dell’obbligo, e anche nei plessi della Vallecamonica risultano esserci classi dimezzate dall’influenza. Ma anche tanti adulti sono alle prese con i sintomi.

I medici del Pronto Soccorso invitano i cittadini a non andare in ospedale per la febbre causata dall’influenza, a meno che si tratti di persone con patologie croniche che potrebbero incorrere in complicanze. Per il resto della popolazione si mette in conto che il decorso di quest’influenza è lungo, con una media di 5 giorni.

Nel frattempo gli esperti raccomandano di effettuare le vaccinazioni. A tal proposito la Regione ha reso noto che dal 12 novembre al 4 dicembre in Lombardia sono state effettuate circa 780mila somministrazioni di vaccino. Tra queste il 68% sono antinfluenzali, il 28% anti-Covid e il 4% anti-pneumococco.

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